La molteplicità di etnie, culture, identità, religioni è senz¿altro, oggi, un tratto saliente ed immediatamente osservabile delle società europee; singoli e gruppi, nella sfera privata e in quella pubblica, possiedono ed esprimono propri valori, stili di vita, norme, credenze, religioni. In Italia, diversamente dai paesi di vecchia immigrazione, solo in tempi recenti cominciano a sorgere questioni relative al riconoscimento di diritti connessi all¿identità, che possono emergere attraverso rivendicazioni provenienti dalla stessa popolazione immigrata ( un esempio sono le bozze di Intesa presentate da alcune associazioni di musulmani), ma anche attraverso conflitti che trovano una loro composizione attraverso lo strumento del diritto.
La ricerca mira ad approfondire, con particolare riferimento alla situazione italiana, ma senza tralasciare opportuni riferimenti ad altre situazioni europee, il legame tra diritto, diritti e identità culturali.
Dal punto di vista teorico il dibattito sociologico-giuridico e filosofico-politico sul multiculturalismo e sui diritti costituisce la base teorica della ricerca. In una prospettiva sociologico-giuridica la ricerca intende nello specifico esaminare le sollecitazioni che provengono dalla popolazione immigrata, in tema di riconoscimento dell¿identità e le risposte del diritto, in particolare in ambito giurisprudenziale.
Quali diritti possono essere riconosciuti, attraverso il richiamo a diritti e libertà fondamentali, o attraverso un¿apertura del nostro sistema giuridico a pratiche, norme, valori sconosciuti, ma compatibili con i valori e i principi della nostra cultura giuridica? Quali norme, pratiche, valori confliggono invece con principi fondamentali e norme giuridiche? Se e in che modo il diritto risponde a tali sollecitazioni e quali sono le incertezze e le difficoltà nella costruzione di una politica di riconoscimento delle differenze?