Quantificazione e caratterizzazione delle emissioni odorose provenienti da diverse tipologie stabulative di ricoveri per suini
Progetto La Lombardia è una regione per lo più caratterizzata da zone ad alta densità abitativa in cui si verifica la compresenza di numerose attività riguardanti svariati settori: industriale, agricolo, turistico etc. Se si considera il fatto che, relativamente al comparto suinicolo, questa regione ha un ruolo di leader nel panorama nazionale sia in termini di capi allevati che di quantità e valore della produzione di carni suine (in questa regione è concentrato oltre il 44% dei capi presenti sul territorio italiano) risulta dunque chiaro che la continua trasformazione di parte del territorio da agricolo/industriale a residenziale/turistico comporti la necessità di una maggiore attenzione nei confronti della popolazione per quanto riguarda l¿esposizione a odori di carattere molesto.
Normalmente gli odori sono formati da miscele di composti diversi che, in genere e tipicamente, rappresentano forme ridotte dell¿azoto o dello zolfo, acidi organici, aldeidi e chetoni. Pur tuttavia, a seguito della ¿perdita di identità¿ che tali odoranti subiscono nella miscela, gli odori sono percepiti dal naso dell¿uomo come se fossero causati da un composto soltanto (Laing et al., 1994).
Al momento, la più appropriata tecnica di quantificazione degli odori è rappresentata dall¿olfattometria dinamica con cui si va a determinare la concentrazione di odore presente in campioni d¿aria prelevati dalle diverse sorgenti (CEN, 2003), pur tuttavia, tale metodica, non fornisce indicazioni circa la caratterizzazione dell¿odore che può essere più accuratamente indagata con il naso elettronico.
Lo scopo della presente ricerca è quantificare e caratterizzare l¿odore proveniente da diverse tipologie di ricovero suinicolo al fine di arrivare a predisporre un idoneo sistema di abbattimento/neutralizzazione dell¿emissione odorigena causa di fastidio.