La carcinogenesi si realizza attraverso eventi biologici che inibiscono il programma di senescenza di cellule geneticamente instabili. E' stato dimostrato che alcune lesioni precancerose sono caratterizzate da un programma di senescenza replicativa che viene inattivato nel corso della trasformazione maligna. Nella epatite cronica emergono gruppi di cellule con morfologia atipica chiamate larghe cellule displastiche di cui non e' chiarito se si tratti di reali precursori del carcinoma epatocellulare o di cellule in senescenza replicativa. E' possibile che le cellule displastiche costituiscano una popolazione eterogenea in parte in senescenza replicativa e in parte con meccanismi di controllo della senescenza in corso di disattivazione o disattivati. Noi intendiamo esaminare in una casistica di cirrosi epatiche con displasia a grandi cellule (50 casi) associate e non ad epatocarcinoma, marcatori tissutali espressi in corso di senescenza replicativa. Lo arresto di crescita delle cellule senescenti e' infatti avviato dalla attivazione di p53 che viene stabilizzata da p14 ARF. I principali effettori di p53 nella induzione del programma di senescenza cellulare sono p21 (indotto precocemente e poi destinato a decrescere con lo arresto replicativo) e p16 (responsabile del mantenimento dello arresto di crescita in cellule senescenti). Questo studio si propone di valutare la espressione dei marcatori p53, p21, p16, p27 e p56 nelle grandi cellule displastiche in cirrosi con e senza epatocarcinoma, unitamente a un sensibile marcatore di proliferazione cellulare quale la proteina MCM2. Anticipiamo che il fenotipo p16+/p21+/MCM2- supporta la ipotesi che le grandi cellule displastiche siano senescenti e non in corso di trasformazione maligna. Al contrario la mancata o eterogenea espressione dei marcatori selezionati supporta la disabilitazione del controllo della senescenza cellulare e dunque un ruolo attivo degli epatociti displastici nel processo di carcinogenesi.