Premessa. Il recettore endoteliale della proteina C (EPCR) lega la proteina C sull¿endotelio vascolare e ne accelera l¿attivazione trasformandola in uno dei principali regolatori della coagulazione e, secondo dati più recenti, dell¿ infiammazione. L¿EPCR è un recettore di 42 kD, con una piccola regione transmembrana e citoplasmatica, mentre la maggior parte della molecola è esposta sulla superficie extracellulare. Tale porzione può essere staccata mediante proteolisi in seguito all¿attivazione endoteliale indotta da trombina o citochine, ed è misurabile ad alti livelli per esempio nei pazienti con sepsi o DIC. L¿EPCR solubile (sEPCR) è lo stesso in grado di legare la proteina C attivata, tuttavia ne cambia la specificità per i substrati rendendola incapace di regolare la coagulazione. L¿sEPCR si lega anche ai leucociti ed è possibile che partecipi a reazioni infiammatorie.
L¿eparina è un glicosamminoglicano utilizzato come anti-trombotico. Da molto tempo si ritiene che l¿eparina oltre all¿azione anticoagulante come cofattore dell¿antitrombina (inibizione dei fattori Xa e della trombina) abbia anche attività anti-infiammatoria, le cui basi molecolari tuttavia non sono note. E¿ ipotizzabile che l¿eparina possa anche prevenire il distacco della porzione extra-citoplasmatica dell¿EPCR (shedding) sia direttamente inibendo la trombina, che indirettamente. Se così fosse, l¿eparina potrebbe contribuire a mantenere integra la capacità anti-trombotica e anti-infiammatoria dell¿endotelio vascolare.
Obiettivi dello studio. Misurare la capacità dell¿eparina non frazionata e a basso peso molecolare, usate a concentrazioni terapeutiche (0.1-0.8 U/mL), di impedire lo shedding dell¿EPCR in vitro da cellule endoteliali primarie e linee endoteliali stimolate con LPS o TNF¿, o in vivo in soggetti valutati prima e dopo l¿inizio della terapia eparinica. L¿sEPCR sarà misurato mediante ELISA con anticorpi monoclonali, già messo a punto.