Nelle geografie nomadi delle avanguardie letterarie europee e anglo-americane tese a esplorare l¿¿alterità¿, risultano ignorate o poco approfondite alcune aree che rivestono un ruolo cruciale nella genesi e nelle dinamiche del Modernismo. Una di queste è l¿area medio orientale, in cui originariamente nacque e si affermò l¿arte bizantina. Contemplata a Costantinopoli o a Roma, Ravenna e Palermo, essa si configurò presso alcuni intellettuali viaggiatori modernisti anglo-americani quale rimedio per combattere la dissoluzione della forma operata dai tardo-romantici. L¿avanguardia radicale britannica assunse con T.E. Hulme l¿astrattismo bizantino nelle sue implicazioni metafisico-religiose, il più moderato Bloomsbury Group ne ricavò un paradigma di tradizione stilistica da riconquistare dopo una secolare emarginazione. Nel versante anglo-americano Mario Maffi si concentrerà sull¿area del Mississipi, laboratorio di esperienze e linguaggi errabondi, indagando sia il nomadismo socio-culturale di comunità come quelle dei cajun, sia il ¿Rinascimento di New Orleans¿, così legato alla dimensione fluida delle foci del fiume. Caroline Patey inseguirà i percorsi zingari della cultura britannica, centrali nelle estetiche di un avanguardia che in essi proietta la propria inquietudine; questo sullo sfondo della vivace `filologia¿ zingara della Londra di fine `800. Gian Piero Piretto, nel versante della russistica modernista, si propone di analizzare le interpretazioni che l¿avanguardia e il potere sovietico avrebbero riservato all¿icona bizantina, passata alla cultura ortodossa della Russia cristianizzata, e poi riscoperta nel XX secolo dall¿ideologia e dalla propaganda; Silvia Riva prenderà in considerazione l¿area francese e francofona, approfondendo le sue ricerche relative alla presenza di Bisanzio nelle lettere francesi, allargando il campo di esplorazione dell¿alterità da parte delle avanguardie anche all¿area africana.