In anni recenti nel campo degli studi abelardiani si sono sviluppate vivaci polemiche sugli aspetti teorici del pensiero del filosofo palatino, sulla cronologia delle opere e anche sulla stessa attribuzione di alcuni testi. Si notino in particolare due casi: la tesi di Mews relativa agli scopi e alla genesi del Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano, che anticipa la composizione dell¿opera rispetto alla tradizionale datazione; la discussione sull¿attribuzione ad Abelardo ed Eloisa delle Epistolae duorum amantium.
Il profilo intellettuale di Aberlardo risulta in parte modificato dalle novità proposte. Si prospetta infatti un Abelardo le cui posizioni teologiche e etiche sono già presenti all¿epoca dell¿insegnamento parigino. La ricerca si propone di analizzare alcuni temi tra quelli emersi negli ultimi anni sia concernenti le opere di Abelardo sia soprattutto la sua eredità relativa ai contenuti filosofici e alle modalità di insegnamento. Verranno seguite diverse linee di indagine. Si prenderanno in esame le Epistolae per valutare l¿effettiva possibilità di attribuzione ad Abelardo e analizzare gli aspetti filosofici presenti. In secondo luogo verrà analizzato il Dialogo per verificare la relazione con le altre opere teologiche e l¿evoluzione stilitistica e contenutistica. Infine si studieranno alcuni aspetti della riflessione abelardiana (la tesi della religione naturale, l¿interpretazione di Platone, il rapporto tra filosofia e teologia) per individuare la permanenza di tali temi nella filosofia del XII e XIII secolo. Si vuole in particolare capire se lo statuto attribuito da Aberlardo alla teologia sia stato recepito dalla filosofia successiva o sia rimasto una proposta senza eredità.
Tra gli esiti della ricerca vanno segnalate alcune traduzioni di opere filosfiche abelardiane e saggi sui temi proposti (un prossimo volume della UTET Classici sarà dedicato all¿opera filosofica di Pietro Abelardo a cura della Prof. Mt. Fumagalli).