La ricerca si propone di indagare una modalità nella quale si esprime il concetto di ¿localizzazione¿ tipico dei processi della globalizzazione, all¿interno dello scenario mediatico: la ¿nazionalizzazione¿ dei format televisivi globali. Essenzialmente, potremmo dire che il format è un ¿pacchetto di regole¿, venduto alle televisioni di vari paesi, sulla base del quale viene realizzato il programma relativo. Nella concezione stessa del format è implicita non solo la possibilità (la necessità) della traduzione, ma anche la pratica di adattamento, variazione, aggiustamento, improvvisazione e creazione a partire dal concept originario. Nella maggior parte dei casi, peraltro, la ¿declinazione¿ locale del format viene prodotta nel paese in cui verrà trasmessa, con l¿impiego quindi di professionalità e creatività locali.
Normalmente, l¿adattamento nazionale-locale si basa su aspetti ¿inventati¿ e ¿immaginati¿ della comunità nazionale di riferimento, che pure tendono a rinforzare questi stessi stereotipi presso il pubblico nazionale che segue tali programmi.
La ricerca consisterà nella realizzazione di una serie di analisi comparate delle diverse ¿versioni nazionali¿ di medesimi format, per verificare come rituali e contenuti ¿globali¿ vengono declinati nelle versioni locali dei programmi. Si procederà così a una analisi testuale e discorsiva dove si cercherà di registrare non solo le strutture narrative, ma anche quelle ¿marche di localizzazione¿ che adattano contenuti ¿globali¿ a pubblici ¿locali¿. L¿analisi testuale verrà affiancata da una serie di interviste ai professionisti del versante ¿produttivo¿ ¿ autori, programmisti, responsabili delle divisioni format delle emittenti e produttori delle case di ¿localizzazione¿ dei format stessi ¿, per verificare, secondo i metodi della ¿sociologia degli emittenti¿, le pratiche e le routine professionali impiegate nel lavoro di ¿localizzazione¿ di programmi concepiti in ambito non italiano.