La ricerca si concentrerà su una serie di rappresentazioni artistiche e culturali del corpo che registrano l¿oscillazione tra una potente consistenza fisica del profilo umano e l¿insistenza sul corpo come entità simbolica, non afferrabile e non riducibile alla sua dimensione percettiva. Su questa linea tematica il progetto raccoglierà prospettive interdisciplinari e interculturali capaci di esplorare le potenzialità discorsive e creative della rappresentazione simbolica del corpo nelle culture dei paesi di lingua inglese. In particolare, ci si concentrerà sul modo in cui il corpo riferisca di appartenenze culturali specifiche e di convenzioni, ritualità, stereotipie e atipie collocate in contesti non sempre familiari. Una linea di ricerca importante sonderà il modo in cui il corpo si fa testo, attraverso codici espressivi diversi (letteratura, arti figurative, cinema, teatro, teatro-danza e altro) e le contaminazioni tra essi. Si farà riferimento ad autrici e autori contemporanei che si sono mossi in quest'area tematica, spesso sperimentando tecniche di manipolazione testuale interessanti, quali contaminazioni tra generi diversi (Martin Amis, I. Sinclair, Janet Cardiff), riscritture e plagi (Jeanette Winterson, Kathy Acker, Angela Carter, Will Self), testualità ibride (poesia e prosa, immagine e parola, parola scritta e parola detta, resoconto storico e finzione narrativa). Lo studio esplorerà anche i processi diibridazione etnica e culturale, particolarmente evidenti nelle opere di alcuni autori postcoloniali che stanno elaborando una vera e propria ri-definizione del corpo postcoloniale attraverso l'articolazione del complesso rapporto che intercorre tra il corpo indigeno e la nazione (B. Sidhwa, M. Ondaatje), tra il corpo (e i suoi sintomi) e la memoria storica (T. Morrison, D. Brand), tra affiliazioni culturali e ansie di rinnovamento, soprattutto riferite al corpo femminile (T. Dangarembga, Y. Vera).