La marcia atletica è una specialità ampiamente indagata in letteratura scientifica sia per i suoi aspetti di carattere metabolico che, grazie alle particolari norme che ne disciplinano il corretto incedere, gli aspetti biomeccanici. Numerosi studi si sono occupati delle determinanti fisiologiche della marcia agonistica (Hagberg, Yoshida, di Prampero, Astrand, Margaria, Menier, Brisswalter,); altrettanti studi hanno riguardato gli aspetti biomeccanici ed in particolare frequenza e lunghezza del passo, tempi di contatto al suolo alle diverse velocità (Cavagna Cairms, Mann, Morgan, Zarrugh, DeAngelis, Murray).In un altro studio è stata valutata l¿andamento della lunghezza del passo in funzione della velocità. In 16 marciatori di alto livello (9 uomini 7 donne) si è constatato che,anche quando vengono studiati ambiti di velocità molto ampi (da 5ai 13-15 km/h) la lunghezza del passo cresce linearmente con l¿aumento della velocità di marcia, sia negli uomini, sia nelle donne . In un recente studio è stata indagata l¿importanza dell¿economia quale discriminante della performance. I risultati hanno evidenziato come i migliori marciatori fossero caratterizzati da una migliore economia, pur non mostrando differenze nel consumo e velocità alle diverse soglie lattacide.Non è mai stata studiata però la relazione tra due prove massimali, una di corsa e una di marcia, con protocollo incrementale continuo a rampa per la determinazione del VO2max e se e come questi valori abbiano relazioni con le differenti performances agonistiche sulle diverse distanze di gara (20, 50 km ).Saranno dunque messi a confronto i valori massimi registrati nelle due modalità (corsa,marcia) anche al fine di determinare i carichi di allenamento in ciascuna modalità in riferimento all¿altra.Verranno inoltre testati i seguenti parametri : curva lattato/velocità con individuazione delle velocità e frequenze cardiache corrispondenti alle 2, 3, 4 mM; costo energetico come parametro del rendimento.