Evoluzione della socialità in gruppi primitivi di apoidei usando come modello popolazioni di vespe e api fossorie
Progetto Lo studio della socialità negli animali esercita da sempre grande interesse scientifico, ma
nonostante negli ultimi anni molti lavori si siano susseguiti, numerosi aspetti di questo complesso comportamento non sono ancora chiari. Gli imenotteri aculeati (api, vespe e formiche) sono ritenuti essere il gruppo di metazoi in cui la socialità si è voluta per via indipendente il maggior numero di volte e dunque rappresentano un ottimo modello per lo studio dell'evoluzione e del mantenimento dei comportamenti cooperativi. E' noto che all'interno dell'ordine la socialità si sia evoluta indipendentemente almeno una decina di volte.
La nostra idea è quella di affrontare il problema da due punti di vista differenti ma complementari:
1)l'osservazione etologica - su campo verranno raccolte le informazioni riguardanti il comportamento sociale delle specie studiate.
2)studio dei fattori abiotici (selezione del sito di nidificazione) che influenzano l'evoluzione dell'organizzazione sociale delle popolazioni.
Le osservazioni etologiche permetteranno di raccogliere informazioni sul rapporto esistente tra individui che condividono lo stesso nido e/o la stessa area di nidificazione. Si raccoglieranno in questo modo osservazioni sul tipo di interazioni, sulla loro intensità e durata. Sarà così possibile creare una accurata mappa delle interazioni tra le femmine che costituiscono ogni aggregazione studiata. Tramite la comprensione dei moduli comportamentali esibiti dalle femmine e dello loro frequenze durante le interazioni intraspecifiche, sarà possibile indagare un'eventuale predisposizione alla cooperazione anche nelle specie solitarie. La verifica della comparsa/scomparsa di moduli comportamentali e di una eventuale modificazione del loro significato originario (ritualizzazione), ci permetterà di ipotizzare e proporre un modello della linea evolutiva seguita.