Ricerca di mutazioni patologiche di geni nucleari e mitocondriali in pazienti affetti da cardiomiopatie dilatative e ipertrofiche della popolazione italiana. Studio pluriennale.
Progetto La presente ricerca è parte di un progetto più vasto interuniversitario che coinvolge anche Unità di Cardiologia nazionali. Essa ha come scopo finale quello di ordinare in sottogruppi le cardiomiopatie famigliari sulla base dei difetti genetici che ne sono la causa.
La ricerca prenderà in considerazione pazienti con cardiomiopatie (CM) dilatative (CMD) e ipertrofiche (CMI) associate a difetti dell¿ mtDNA, di beta-miosina (MYH7) , MYBPC3 (proteina cardiaca che lega la miosina), e pazienti affetti da sindrome di Marfan quasi sempre associata a difetti cardiovascolari determinati, nel 95% dei casi, da mutazioni nel gene della fibrillina 1 (FBN1), una proteina del tessuto connettivo. Nell¿anno in corso verranno fatti anche studi di espressione genica mediante la strumentazione ABI PRISM 7900 HT, di recente acquisizione. Questa ricerca vuole anche verificare l¿ipotesi che i difetti dei suddetti geni possano essere la causa di fenotipi cardiaci ¿puri¿, senza che vi sia coinvolgimento del muscolo scheletrico. La diagnosi di CMD e CMI sarà fatta in base ai criteri del WHO. Una malattia delle coronarie verrà esclusa mediante angiografia coronarica. Verranno eseguiti studi sulle sequenze del DNA mitocondriale (mtDNA), e dei seguenti geni: MYH7, MYBPC3, e FBN1, con lo scopo di evidenziare mutazioni con effetti patologici. I famigliari dei pazienti index saranno clinicamente analizzati con elettrocardiografia, ecocardiografia, CPK sierico per identificare soggetti affetti ma asintomatici o con anomalie strumentali sub-cliniche. Ai parenti dei pazienti con mutazioni patologiche identificate nei vari geni verrà estesa l¿analisi molecolare. L¿obiettivo è di ottenere un gruppo di pazienti portatori di mutazioni patologiche, giovani e ancora sani in cui il fenotipo patologico è assente. Questi soggetti entreranno in uno speciale programma di indagine (follow-up) con lo scopo di riconoscere marcatori preclinici della malattia e prevenire morti improvvise.