La letteratura che studia le applicazioni della ¿teoria del bargaining¿ di tipo non-cooperativo all¿analisi dell¿equilibrio di mercato mostra vistose oscillazioni riguardanti sia la natura dell¿equilibrio strategico che si ottiene in tale contesto, sia la relazione intercorrente fra tale equilibrio e l¿equilibrio ¿concorrenziale classico¿, di tipo ¿walrasiano" o "marshalliano¿.
Le ragioni di questa perdurante incertezza interpretativa sono probabilmente riconducibili a una medesima fonte. L¿approccio non-cooperativo alla "teoria del bargaining" e all¿analisi dell¿equilibrio di mercato parte dal presupposto che lo studio tradizionale del processo di formazione dei prezzi e della determinazione dell¿equilibrio di mercato prescinda da ogni seria analisi dinamica del processo di aggiustamento all¿equilibrio e da ogni micro-teoria esplicita dei comportamenti individuali che sottostanno al processo di scambio e di formazione dei prezzi. Questa convinzione, tuttavia, non è pienamente fondata, dato che tanto in Walras (1874-77) quanto in Marshall (1890) si trova un'analisi esplicita, anche se relativamente informale, del processo di aggiustamento all'equilibrio di mercato. Alla luce di queste considerazioni, il gruppo di lavoro potrebbe perseguire i due obiettivi seguenti:
1. assiomatizzare il processo di aggiustamento che sorregge la nozione di equilibrio walrasiano in un¿economia di puro scambio e quindi verificare se l¿approccio non-cooperativo alla "teoria del bargaining" risulta compatibile con almeno alcuni degli assiomi individuati (in particolare, con la cosiddetta ¿legge dell¿unico prezzo¿);
2. assiomatizzare il processo di aggiustamento che sorregge la nozione marshalliana di equilibrio temporaneo in un¿economia di puro scambio e quindi verificare il ruolo svolto dall¿ipotesi di cardinalità delle funzioni di utilità nel modellare il processo marshalliano di bargaining e di scambio e nel renderne determinato l¿esito.