la manipolazione dell¿aorta ascendente e l¿uso del clampaggio aortico tangenziale nel bypass coronarico: incidenza delle complicanze neurologiche in uno studio randomizzato.
Progetto La malattia aterosclerotica dell¿aorta ascendente è sicuramente identificata come importante fattore di rischio per complicanze neurologiche dopo intervento di bypass coronarico. Tali complicanze cerebrali variano dall¿ictus cerebri ad altri danni neurologici come confusione, delirio, alterazione dello stato mentale e agitazione.Le variabili di rischio sono soprattutto preoperatorie, come il pregresso ictus, l¿ipertensione, l¿età avanzata, la patologia carotidea, e intraoperatorie, come l¿ipoperfusione e i fenomeni embolici dall¿aorta ascendente.
Mentre le variabili preoperatorie non sono modificabili, il cardiochirurgo può cercare di diminuire l¿impatto di quelle intraoperatorie, mantenendo una costante pressione arteriosa di perfusione e riducendo la manipolazione dell¿aorta ascendente e dell¿uso del clampaggio aortico. Queste ultime due variabili contribuiscono molto all¿incidenza del danno neurologico postoperatorio, ma tali pazienti non sono stati randomizzati. Per valutare l¿incidenza di tali due variabili si propone uno studio randomizzato di pazienti, operati di bypass coronarico in circolazione extracorporea e divisi in due gruppi:
- 1 gruppo (singolo clampaggio): utilizzo del clampaggio aortico ed esecuzione delle anastomosi prossimali sull¿aorta ascendente a cuore fermo, minimizzando la manipolazione e il trauma aortico
- 2 gruppo (doppio clampaggio): utilizzo del clampaggio aortico ed esecuzione delle anastomosi prossimali sull¿aorta ascendente a cuore battente con secondo clampaggio tangenziale dell¿aorta ascendente
I pazienti saranno operati da un unico chirurgo, utilizzando la stessa tecnica operatoria (tranne il differente clampaggio dell¿aorta ascendente), la stessa condotta di circolazione extracorporea e di cardioplegia. I risultati saranno analizzati, valutando le caratteristiche pre e intraoperatorie dei pazienti e considerando l¿eventuale danno neurologico postoperatorio relato alle due tecniche chirurgiche.