Analisi e studio dei materiali ceramici e in metallo rinvenuti nella necropoli arcaica di Campovalano in territorio di Teramo
Progetto Il progetto proposto prevede lo studio dei materiali dei corredi funerari di fine VII- VI secolo a.C. rinvenuti nella necropoli picena di Campovalano. In tale località, nell¿attuale provincia di Teramo, si è scavata una vasta necropoli in un¿estesa pianura alluvionale posta alle falde dei Monti della Laga. Le oltre 600 tombe scavate costituiscono una testimonianza archeologica di grande rilievo sulla presenza di una comunità ivi stanziata fin dalla metà del VII secolo a.C. epoca alla quale dobbiamo probabilmente far risalire l¿etnogenesi del popolo noto ai Romani con il nome di ¿Pretuzi¿.
Si tratta di corredi funerari in buona parte ricomponibili, e molto spesso costituiti da decine di reperti di grande interesse in quanto espressione della vivacità di un artigianato italico in contatto con produzioni di culture più evolute; l¿esame, lo studio di questi materiali danno la possibilità di individuare fasi cronologiche precise e delineare un profilo della cultura antica cosiddetta picena, propria del territorio degli odierni Marche e Abruzzo settentrionale in particolare tra fine VII e VI secolo a.C.
Le tombe oggetto del programma di ricerca sono circa 250. I contesti dei corredi comprendono vasi in ceramica e in bronzo e, tra le categorie non vascolari, sono di particolare interesse le armi nelle tombe maschili e i gioielli in quelle femminili. I corredi sono conservati nel Museo Archeologico di Campli (Chieti) dove sono già stati in gran parte restaurati e disegnati. E¿ previsto un soggiorno presso il museo per completare la documentazione grafica e la schedatura dei reperti. Un primo lotto di 80 tombe particolarmente ricche è già stato oggetto di esame e studio e i relativi corredi sono stati pubblicati dalla scrivente e dai collaboratori in un volume uscito nel 2003 (Cfr. Bibl.). Il presente progetto prevede la realizzazione, a studio ultimato, di un secondo volume con il quale tutta la rilevante necropoli arcaica picena risulterà edita.