Proprietà intellettuale nei rapporti internazionali, trasformazioni culturali della società civile, etica degli scambi e attuazione dell'Accordo TRIPs.
Progetto L'Accordo TRIPs impone ai Membri OMC una serie di obblighi minimi a protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Esso prevede altresì che i metodi e le procedure di tutela non devono divenire essi stessi ostacoli agli scambi.La ricerca si propone di valutare se un tale principio possa facilitare una sorta di adattamento automatico della normativa TRIPs alla mutata percezione dei diritti oggetto di esclusiva in favore degli autori e degli inventori. Infatti, se da un lato l'ampio ambito di applicazione dell'accordo TRIPs ha contribuito a diffondere la consapevolezza dell'efficacia transfrontaliera dei diritti di proprietà intellettuale, in certi settori la percezione dell'obbligo convenzionalmente assunto si è affievolita. Fermo restando che forme di tutela economica di autori e inventori sono indispensabili per stimolare la crescita e la creatività, occorre prendere atto del fatto che il livello tecnologico raggiunto e gli strumenti disponiibi rendono quasi impossibile l'attuazione dei diritti di esclusiva attraverso gli strumenti tradizionali. La ricerca rivisita le norme dell'Accordo, in particolare gli artt. 7, 8 e 31, e la prassi del Consiglio TRIPs in tema di brevetti, marchi e diritti d'autore per valutare se, anche alla luce di quanto avvenuto per le licenze obbligatorie nel settore farmaceutico, emergano margini interpretativi innovativi della disciplina convenzionale. L'attenzione è dedicata anche al fenomeno della contraffazione nelle sue diverse manifestazioni, e alle istanze dei paesi in via di sviluppo interessati sia ad accedere a prodotti tecnologici e farmaceutici che non siano eccessivamente gravati dai costi collegati alle privative industriali, sia ad ottenere la tutela di risorse biologiche, saperi tradizionali e prodotti dell'artigianato.