Data di Pubblicazione:
2021
Citazione:
L'AUTONOMIA PRIVATA NEI IURA PRAEDIORUM / A. Turetta ; tutor: L. Gagliardi ; coordinatore del corso di dottorato: C.R. Luzzati. Dipartimento di Diritto Privato e Storia del Diritto, 2021 Feb 05. 33. ciclo, Anno Accademico 2020. [10.13130/turetta-alessia_phd2021-02-05].
Abstract:
La presente ricerca, articolata in tre capitoli, è volta ad analizzare il ruolo che l’autonomia privata ricoprì nell’ambito dei iura praediorum, sia sotto il profilo contenutistico, che sotto quello dinamico dell’usus servitutis.
Il primo capitolo esamina il contributo dell’autonomia privata nell’emersione dei primi iura praediorum rusticorum, individuabili in via, iter, actus e aquae ductus, i quali si atteggiavano originariamente a potere dominicale che il titolare del fondo avvantaggiato esercitava su una determinata porzione del fondo vicino. L’origine separata delle prime servitù rustiche ne determinò un’iniziale tipicità. Le singole facoltà proprie della via ne furono estrapolate nella prassi, per divenire figure autonome. Il successivo intervento giurisprudenziale fu fondamentale per fornire ad iter ed actus un’idonea veste giuridica, mediante la formulazione della nozione di ius in re aliena.
Il secondo capitolo è dedicato allo studio del ruolo svolto dai privati nell’emersione della categoria della servitus. Con la genesi dei iura praediorum urbanorum e l’introduzione di nuove servitù rustiche inizia a profilarsi una categoria unitaria con propri caratteri peculiari. Anche in questo contesto si riscontra il ruolo preminente della prassi negoziale, affiancata dall’elaborazione concettuale della giurisprudenza, particolarmente vivace in epoca tardo-repubblicana.
Al tema dell’usus servitutis è dedicato il terzo capitolo. Per quanto attiene alle servitù più antiche, l’utilizzo prolungato del passaggio o della conduttura d’acqua consentiva il consolidamento di una situazione di fatto in una realtà riconosciuta dal diritto. Tale usus della servitù fu oggetto anche di una specifica tutela interdittale. Quanto al modus, si esclude che potesse avere una funzione correttiva della tipicità dei iura praediorum: esso, attienente unicamente all’esercizio del diritto, non incideva sul contenuto delle singole servitù e non ne modificava l’utilitas.
Si ritiene, in conclusione, che i privati restassero liberi di riversare nel modello delineato dalla giurisprudenza le utilità che le nuove esigenze socio-economiche richiedevano, nel rispetto dei caratteri delineati dalla giurisprudenza. Si può, pertanto, notare una distinzione tra servitù nominate, ampiamente analizzate dalla giurisprudenza, e servitù innominate, emerse dalla vivacità della prassi negoziale.
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
diritti reali; servitù; tipicità; ius in re aliena
Elenco autori:
A. Turetta
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