Modello in vitro per lo studio dello sviluppo e delle caratteristiche fitochimiche dei noduli fogliari di Hypericum perforatum L.
Abstract
Data di Pubblicazione:
2004
Citazione:
Modello in vitro per lo studio dello sviluppo e delle caratteristiche fitochimiche dei noduli fogliari di Hypericum perforatum L / A. Giorgi, D. Comensoli, M. Cocucci - In: 3° Convegno – Ricerca zoologica e botanica in Alto Adige- Museo Scienze Naturali Alto Adige / Museo Scienze Naturali Alto Adige. - [s.l] : Museo Scienze Naturali Alto Adige, 2004 Sep 09. - pp. 62-63 (( Intervento presentato al 3°. convegno Ricerca zoologica e botanica in Alto Adige tenutosi a Bolzano nel 2004.
Abstract:
Hypericum perforatum L. (erba di S. Giovanni) è una pianta officinale appartenente alla famiglia delle Clusiaceae, spontanea in Europa, Asia, Nord Africa e naturalizzata in Nord America e Australia. E’ una pianta erbacea perenne, alta 25-60 cm, possiede fiori gialli a cinque petali e foglie opposte, che viste in trasparenza, danno l’impressione di essere perforate, poiché dotate di numerose tasche traslucide di natura schizogena. L’Hypericum perforatum, oltre a ghiandole traslucide e canali di secrezione presenti su foglie e fiori contenenti olii essenziali, possiede anche noduli ghiandolari diffusi su foglie, petali, fusto e stami (1). Tali strutture, presenti per lo più lungo i margini fogliari, hanno differenti stadi di sviluppo; infatti si distinguono noduli allo stadio giovanile, di colore rosa, che virano verso un colore rosso scuro-nero a maturità assumendo un aspetto rigonfio e un diametro di circa 0,1 mm (2-3).
La maggior parte degli studi condotti e pubblicati su questa pianta riguarda le modalità di azione dei principi attivi ritenuti responsabili dell’azione farmacologica, mentre sono tuttora scarse le conoscenze relative alla biosintesi e all’accumulo di tali molecole nei tessuti della pianta. Fra i principi attivi contenuti in H. perforatum vi sono i naftodiantroni ipericina, pseudoipericina e derivati, che determinano il titolo dell’estratto commerciale e l’iperforina, un derivato del floroglucinolo; sono inoltre presenti metaboliti secondari più comuni come flavonoidi, xantoni, terpeni e olii essenziali (4). L’ipericina e le sostanze ipericino-simili sono fotodinamiche e la loro biosintesi è connessa con la morfogenesi e lo sviluppo dei noduli rosso scuro-neri. Tradizionalmente, le ipericine sono state considerate le principali responsabili delle proprietà antidepressive di H. perforatum. Tuttavia, da poco il loro ruolo è diventato secondario, sopravanzato da quello della iperforina, che studi più recenti indicano come l’autentica, anche se non l’unica, sostanza antidepressiva della droga. Inoltre sono oggetto di studio l’attività inibitoria dell’Iperico nei confronti di alcuni retrovirus (HIV) e quella citotossica verso alcune forme tumorali (5).
In questo lavoro si è valutata la sintesi e l’accumulo di principi attivi quali ipericina, pseudoipericina e iperforina in un modello sperimentale in vitro di Hypericum perforatum. Gli obiettivi erano:
- indagare le caratteristiche fitochimiche e istologiche dei noduli fogliari di H. perforatum presenti nel modello in vitro mettendole a confronto con analoghe strutture presenti nelle foglie in vivo.
La presenza di ipericine per lo più all’interno dei noduli è stata dimostrata con l’analisi all’HPLC su campioni di foglie provenienti da colture idroponiche; infatti, all’interno dei noduli è stato localizzato l’96% delle ipericine, mentre nel tessuto fogliare extra nodulare solo il restante 4 %.
Nelle colture in vitro si è verificato il differenziamento di strutture nodulari che mostrano gli stessi stadi di sviluppo dei noduli fogliari, almeno all’osservazione al microscopio stereoscopico e fino a 40 gg. dalla semina. Dopo i 40 gg. non sono più visibili i classici noduli, mentre si possono solo osservare degli ammassi cellulari rosso-vivo che sembrano non possedere una struttura ben organizzata. Inoltre, il numero e lo sviluppo dei noduli stessi appaiono influenzati dalla luce; infatti i noduli differenziati nel callo cresciuto al buio sono meno numerosi e si trovano soltanto allo stadio iniziale di sviluppo (stadio giovanile). La presenza di ipericina e pseudoipericina è stata confermata dalle analisi con HPLC di estratti ottenuti dai calli. L’iperforina è stata trovata in tutte le colture cellulari al
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Elenco autori:
A. Giorgi, D. Comensoli, M. Cocucci
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Titolo del libro:
3° Convegno – Ricerca zoologica e botanica in Alto Adige- Museo Scienze Naturali Alto Adige