Data di Pubblicazione:
2017
Citazione:
Il mito del ‘selvaggio balbettante’ e l’origine della poesia giapponese / S. DALLA CHIESA (LINGUE CULTURE MEDIAZIONI). - In: Sguardi sull’Asia e altri scritti in onore di Alessandra Cristina Lavagnino / [a cura di] C. Bulfoni, E. Lupano, B. Mottura. - [s.l] : LED Edizioni, 2017. - ISBN 9788879168267. - pp. 369-386 [10.7359/826-2017-dall]
Abstract:
Il Man’yōshū (seconda metà dell’VIII Secolo) è la più antica raccolta di poesie del Giappone. Compilato nella seconda metà dell’8° Secolo contiene alcune opere che sono considerate precedere di molto quel periodo – sarebbero le più belle poesie ‘antiche’ ricordate allora. In parte, la loro antichità è giudicata in base al fatto di contenere sequenze di suoni senza significato: un residuo del remoto passato, si spiega, quando l’espressione dei Giapponesi si fondava sul primitivo valore sonoro della parola piuttosto che sulla sua strutturazione in melodie di elementi significanti sotto la costrizione di regole sintattiche. Così è sostenuto in molte opere di storia della letteratura giapponese, ad esempio in quella del Konishi.
A sua volta, questa sublimazione della sonorità è considerata manifestazione, e prova dell’esistenza, del kotodama, lo “spirito della parola”, il potere magico che certi suoni hanno di evocare ricordi ancestrali e suscitare sensazioni primeve e incontrollabili nell’animo dei Giapponesi. Questo grazie al fatto che, dopo aver sviluppato in epoche primitive tale sensibilità, il popolo giapponese l’avrebbe mantenuta nei suoi geni grazie alla sua omogeneità e continuità razziali e l’ha tramandata nella sua lingua, o perlomeno nelle parole più antiche di essa, le “parole Yamato” (con riferimento al mitico stato primitivo e al nome della dinastia imperiale), sopravvissute alla colonizzazione lessicale del cinese.
In seno al filone di argomentazioni varie sull’unicità e incommensurabilità del popolo giapponese, denominato nihonjinron (“ipotesi sui Giapponesi”), nihonbunkaron (“ipotesi sulla cultura giapponese”) oppure ancora nihonshakairon (“ipotesi sulla società giapponese”), e così via a seconda del principale campo di interesse, la teoria del kotodama permette di sviluppare un mito originale della lingua come veicolo sonoro di sensazioni profonde inesprimibili col linguaggio articolato. Il Giapponese ne emerge come un codice a due livelli, quello superficiale di lessico e grammatica, studiabile dagli stranieri, e quello profondo della comunicazione non verbale, comprensibile solo ai madrelingua, indescrivibile, ineffabile.
Di questo discorso si sono occupati già molti linguisti e antropologi. In questo contributo io intendo invece concentrare la mia discussione su alcuni dei presupposti più profondi su cui tale complesso costrutto ideologico è basato. Anzitutto: lo stadio di una comunicazione orale non articolata in lingua è realmente esistito nello sviluppo del linguaggio umano? Probabilmente sì, ma la dimensione diacronica in cui va rintracciato tale stadio è di scala paleontologica, non archeologica. Forse vi sono passati gli Homini erecti del Pleistocene, anche se non sembrerebbe all’esame dei resti fossili di quello che dovrebbe essere il loro apparato fonatorio. Più probabile, semmai, che tale fosse lo stadio di un cugino dell’H. sapiens, lo H. neanderthalensis, sempre all’esame dei resti fossili. Il suo apparato fonatorio era però assai meno sviluppato di quello dell’H. sapiens, ed è quindi ancora più probabile che sia la nostra specie soltanto ad aver attraversato questo stadio primevo della parola umana. Se è stato così, però, ciò è avvenuto comunque tra i 120 e i 180 mila anni fa. Ebbene, allora: vi sono tracce ‘fossili’ di tale linguaggio primitivo nelle lingue di oggi? Se ve ne sono, è possibile identificarle? Vi sono cioè elementi delle lingue umane attestate storicamente che si rivelano di origine paleolitica? Benché l’idea di un paleo-giapponese risalente al paleolitico sia intuitivamente risibile, gli ideologi del nihonjinron non sono i soli a considerare possibile una “linguistica paleolitica”. Ma
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Keywords:
letteratura giapponese; nazionalismo; nihonjinron; poesia giapponese; primordialismo; Japanese literature; Japanese poetry; nationalism; nihonjinron; primor-dialism;
Elenco autori:
S. DALLA CHIESA
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Titolo del libro:
Sguardi sull’Asia e altri scritti in onore di Alessandra Cristina Lavagnino