LA MORTALITÀ INFANTILE IN ITALIA SETTENTRIONALE IN EPOCA ROMANA. IL CONTRIBUTO DELLA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA ED ARCHEOLOGICA
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2019
Citazione:
LA MORTALITÀ INFANTILE IN ITALIA SETTENTRIONALE IN EPOCA ROMANA. IL CONTRIBUTO DELLA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA ED ARCHEOLOGICA / S. Gazzoli ; tutor: S. Segenni ; coordinatore: P. Piacentini. Università degli Studi di Milano, 2019 Dec 12. 32. ciclo, Anno Accademico 2019. [10.13130/gazzoli-silvia_phd2019-12-12].
Abstract:
La tesi prende in esame la documentazione epigrafica ed archeologica relativa alla mortalità infantile in epoca romana nel territorio dell’odierna Italia Settentrionale (corrispondente alle regiones augustee VIII, Aemilia, IX Liguria, X, Venetia et Histria e XI, Transpadana). La presente dissertazione è stata suddivisa in due tomi: nel primo sono presenti i capitoli concernenti lo studio delle fonti relative all’infanzia e alla mortalità infantile nel mondo romano (parte I), le analisi derivate dallo studio della documentazione epigrafica (parte II) e di quella archeologica (parte III). Nel secondo, invece, sono raccolti il catalogo epigrafico, le schede dei siti archeologici selezionati, ed una breve appendice sulla realizzazione di una banca dati georeferenziata per l’archiviazione delle informazioni raccolte. L’infanzia rappresenta, nelle fonti antiche, un momento liminale ed estremamente fragile, a causa di malattie e pericoli. La sua trattazione da parte degli autori, sia di ambito letterario sia giuridico, risulta essere molto idealizzata, fornendo un’immagine dell’impubere come esterno al tessuto sociale. Per questo motivo è stato fondamentale da un punto di vista metodologico, mettere in luce la periodizzazione delle diverse fasi di vita, che venivano definite anche attraverso specifici rituali di passaggio. Sono inoltre stati approfonditi il tema dell’identità dell’infante mediante i monumenti volti a perpetuarne la memoria, e la possibile incidenza della mortalità infantile nel mondo romano facendo riferimento a studi di carattere demografico ed antropologico. L’analisi della documentazione epigrafica si è concentrata sull’approfondimento dell’iscrizione nella sua totalità, sottolineando l’importanza del supporto e dell’apparato iconografico. L’ampio numero delle iscrizioni catalogate ha favorito studi di carattere onomastico, sottolineando i cambiamenti nelle sequenze onomastiche occorse nel passaggio all’epoca tardoantica e la trasmissione dei nomi all’interno delle famiglie. Alcune iscrizioni hanno inoltre permesso di porre particolare attenzione al contesto sociale di appartenenza del giovane defunto e della sua famiglia. La documentazione archeologica, invece, è stata approfondita non solo dal punto di vista del rituale testimoniato, che presenta differenze tra l’epoca preromana, quella romana e la fase cristiana, ma anche da quello simbolico, analizzando il valore degli elementi di corredo rinvenuti e le loro occorrenze. È stato possibile mettere in luce come il corpo dell’infante fosse oggetto di rituali spesso diversi da quelli dedicati agli adulti, e gli oggetti di accompagnamento avessero in diversi casi un legame con la sfera del gioco. L’ampio lavoro di sintesi derivato dallo studio e dalla contestualizzazione della documentazione presa in esame ha permesso di sottolineare come il panorama delle testimonianze relative alla morte prematura nel mondo romano, per il territorio studiato, fosse estremamente articolato. È stato possibile infatti mettere in luce la percezione dell’infante non solo come singolo individuo, ma anche come parte di un tessuto familiare e sociale più ampio.
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
childhood; epigraphy; roman history; Archaeology
Elenco autori:
S. Gazzoli
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