IL «NUOVO» LAVORO AUTONOMO. QUALIFICAZIONE E TUTELE DOPO IL D.LGS. N. 81/2015 E LA L. N. 81/2017
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2019
Citazione:
IL «NUOVO» LAVORO AUTONOMO. QUALIFICAZIONE E TUTELE DOPO IL D.LGS. N. 81/2015 E LA L. N. 81/2017 / G.g. Cavallini ; tutor: M. T. Carinci ; coordinator: M. T. Carinci. Università degli Studi di Milano, 2019 Feb 13. 31. ciclo, Anno Accademico 2018. [10.13130/cavallini-gionata-golo_phd2019-02-13].
Abstract:
La ricerca mira a rispondere a due quesiti che sorgono per così dire spontaneamente a un “primo impatto” con il nuovo formante normativo risultante dagli interventi legislativi che hanno caratterizzato la stagione – forse appena conclusa – dei Jobs Act, secondo una linea che parte idealmente dal decreto legislativo n. 81 del 2015, recante la disciplina organica dei contratti di lavoro per culminare nella legge n. 81 del 2017, recante misure per la tutela del lavoro autonomo «non imprenditoriale».
L’intreccio tra le novità introdotte da tali interventi ha prodotto – come è stato da più parti osservato – un piccolo “sisma”, che ha interessato tanto la dimensione della qualificazione dei rapporti di lavoro, quanto quella della tutela applicabile ai rapporti di lavoro non subordinato.
Le discussa riconduzione alla disciplina del lavoro subordinato dei rapporti di collaborazione c.d. etero-organizzata (art. 2, d.lgs. 81/2015), la successiva ma parallela norma di interpretazione autentica della nozione di coordinamento, introdotta in calce all’art. 409, n. 3, c.p.c. (art. 15, l. 81/2017) e il contestuale riconoscimento di forme di lavoro subordinato organizzato per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro (art. 18, l. 81/2017) impongono una rimeditazione delle nozioni tradizionali, in quanto finiscono per innestare sulla (pur sempre fondamentale) summa divisio tra lavoro subordinato e autonomo una serie di ulteriori partizioni, che si declinano secondo un continuum dai confini spesso difficilmente individuabili. La previsione di forme di tutela destinate a rispondere alle esigenze del lavoro autonomo purché «non imprenditoriale», poi, richiede di interrogarsi sul senso dell’etichetta adoperata dal legislatore e di esplorare la linea di confine intercorrente tra mondo del lavoro (autonomo) e mondo della (piccola) impresa.
Si tratta dunque innanzitutto, questo il primo itinerario di ricerca, di individuare i confini esterni della fattispecie del lavoro autonomo, tradizionalmente raffigurato come un’area residuale compressa tra il mondo del lavoro salariato e quello della piccola impresa, nonché i confini interni tra il lavoro autonomo “puro” e quello variamente coordinato, su base più o meno consensuale, rispetto a un committente principale. Tale operazione richiede inoltre di interrogarsi sulla persistente attualità della grande dicotomia autonomia-subordinazione – a tutt’oggi oggetto di una giurisprudenza che fatica a trovare punti di riferimento più solidi che non siano le copiose massime tralatizie, tanto rigorose quanto circolari – e di chiedersi se le recenti riforme abbiano individuato partizioni interne al sistema del lavoro autonomo (lavoro autonomo etero-organizzato, lavoro autonomo coordinato e continuativo, lavoro autonomo non coordinato ma continuativo, lavoro autonomo “puro”), per consentire una graduazione delle tutele, ovvero se esse abbiano solo spostato la linea di confine tra rapporti di lavoro soggetti alla disciplina protettiva del lavoro subordinato e rapporti che ne sono esclusi.
Al contempo, dal punto di vista della disciplina applicabile, l’introduzione su base universalistica di una disciplina a tutela del lavoro autonomo «non imprenditoriale», modellata sulla falsariga delle regole e dei principi che presiedono alla tutela civilistica del contraente debole, si candida, quantomeno nelle intenzioni del legislatore, a riempire lo spazio vuoto in cui il decreto di riordino dei contratti di lavoro aveva lasciato i collaboratori «genuini».
È nell’intreccio di queste diverse dimensioni di «novità» che si spiegano la scelta del titolo Il «nuovo» lavoro autonomo e quella di articolare il lavoro nei quattro capitoli
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
lavoro autonomo, lavoro a progetto, collaborazioni coordinate e continuative, piccolo imprenditore, compenso, abuso di dipendenza economica, sciopero, gig economy, dis-coll
Elenco autori:
G.G. Cavallini
Link alla scheda completa: