Data di Pubblicazione:
2007
Citazione:
L'assistenza psichiatrica del paziente oncoematologico / C. Bressi, M. Porcellana. - In: Seminari di ematologia oncologica. - 4:1(2007), pp. 39-62.
Abstract:
Secondo i dati della letteratura internazionale circa un terzo dei pazienti affetti da neoplasie presenta sintomi psicopatologici che possono influire negativamente sulla gestione terapeutica e sulla prognosi della malattia. Allo stesso tempo, le nuove metodiche terapeutiche hanno portato ad un innalzamento del tasso di sopravvivenza e, di conseguenza, ad un incremento dell'importanza degli interventi psicosociali orientati ad assistere i pazienti nell'accettazione della diagnosi e del trattamento.
Il management psicologico è dunque diventato un elemento chiave nella cura integrata del paziente oncologico, come evidenziato dalla pubblicazione delle linee guida del National Comprehensive Cancer Network (NCCN).
Lo scopo di questo articolo è evidenziare le variabili psicologiche connesse alla neoplasia e descrivere gli interventi psicosociali più utilizzati e diffusi nella letteratura psiconcologica.
Tra le varie tecniche sperimentate hanno assunto una solida realtà gli interventi cognitivo-comportamentali, psicoeducazionali e psicoterapici sul paziente canceroso e sulla sua famiglia, considerata elemento di importanza primaria nella gestione della neoplasia.
Questi interventi sono risultati efficaci nel ridurre l'intensità delle reazioni psicopatologiche, migliorare la qualità della vita, ottimizzare l'adattamento del paziente e della sua famiglia alle conseguenze della malattia. Allo stesso tempo, evidenze sperimentali suggeriscono che gli interventi psicosociali non rappresentano soltanto una risorsa per la gestione clinica del paziente oncologico, ma una necessità con dimostrati ed evidenti vantaggi di tipo economico.
Noi desideriamo analizzare in particolare gli aspetti psicologici connessi al trapianto di midollo osseo, la cui efficacia è fortemente condizionata dall'adesione del paziente alle prescrizioni mediche. Per tale ragione risulta irrinunciabile una valutazione pre-trapianto dell'assetto cognitivo ed emotivo del soggetto e la presenza nell'equipe di uno specialista psichiatra che possa accogliere le richieste di sotegno avanzate dai pazienti durante e dopo il trapianto.
Approfondire la conoscenza degli aspetti di disagio indotti dalla consapevolezza di malattia nelle diverse fasi, dalla diagnosi al trattamento, e valutare quali interventi ed in quali momenti dell'iter terapeutico vanno proposti deve essere l'obiettivo delle ricerche future, con particolare attenzione alla comunicazione ed alla relazione medico/paziente.
Infine viene considerato attraverso l'analisi delle evidenze sperimentali un fenomeno emergente: il burn-out degli operatori. Il termine fa riferimento ad una sindrome che costituisce la fase ultima di un proceso difensivo reattivo a condizioni di lavoro impegnative sul piano emozionale e caratterizzato da uno stato di esaurimento fisico psicologico, senso di ridotta realizzaizone peronale, minor produttività nel lavoro e deterioramento nella relazione con i pazienti.
Il fenomeno costituisce solo un segmento delle possibili manifestazioni di disagio occupazionale in una struttura sanitaria, ma è particolarmente insidioso in quanto mina selettivamente la capacità di sentire e di relazioanrsi con l'altro con evidenti conseguenze sulla qualità del sistema di cura.
Tipologia IRIS:
01 - Articolo su periodico
Elenco autori:
C. Bressi, M. Porcellana
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