Data di Pubblicazione:
2017
Citazione:
Il concetto di circolarità nelle relazioni fra polizia, criminalità e popolazione / L. Vergallo. ((Intervento presentato al 9. convegno Cantieri di Storia tenutosi a Padova nel 2017.
Abstract:
Nel presente paper si analizza il modo in cui nell’età contemporanea i tre principali protagonisti del controllo sociale e del territorio - vale a dire polizia, criminali e popolazione - hanno indotto trasformazioni radicali nel modus operandi l’uno dell’altro. Tali trasformazioni sono registrabili anzitutto nelle mentalità degli attori sociali, in secondo luogo nelle pratiche e, infine, nell’area d’azione di questi all’interno del territorio più prossimo o anche in quello molto lontano.
Un effetto di contaminazione che ha dunque mostrato l’inadeguatezza di un’interpretazione unidirezionale delle relazioni di potere, svelando invece la complessità di rapporti sociali che sono trasversali e variabili. L’analisi è condotta a partire dai tre casi di studio che chi scrive ha avuto modo di approfondire nel corso degli ultimi anni, nel quadro di una ricerca principalmente indirizzata, come obiettivo iniziale, allo studio delle contaminazioni rintracciabili nei comportamenti e nelle culture della classe operaia e della malavita - insomma della piccola criminalità - nei quartieri popolari di alcune città europee nella prima metà del Novecento. Al contempo, ci si è interrogati circa la natura delle relazioni triangolari tra proletariato garantito, piccola criminalità e forze di polizia. Chi scrive ha dunque lavorato - e sta lavorando - alla costruzione di una storia comparata di alcuni quartieri di Barcellona, di Milano e di Marsiglia nel corso del Novecento, i casi di studio finora affrontati. Le chiavi su cui concentrare l’attenzione sono state individuate nella capacità di penetrazione economica delle criminalità e nell’effetto di contaminazione da esse esercitata sulle culture operaie più tradizionali (orgoglio del mestiere, solidarietà cooperative e partitiche) e sull’attività esercitata dalle organizzazioni politiche sul territorio. Le fonti principali su cui si è insistito sono fonti primarie di polizia (inchieste, verbali di deposizioni, verbali di interrogatorio, rapporti ai superiori, ecc.), fonti giudiziarie (dei diversi gradi di giudizio) e fonti governative reperite in diverse città italiane, in Svizzera, in Francia, in Spagna e anche in Inghilterra e negli Stati Uniti, paesi che conservano la documentazione prodotta dagli alleati nel periodo dell’Allied Control Commission. Fra le fonti ulteriori vanno invece annoverate la stampa periodica (per l’Italia soprattutto “La Perseveranza”, “Il Secolo”, “Corriere della Sera” e “Corriere d’informazione”), le memorie dei protagonisti e, naturalmente, la storiografia.
Il complesso del controllo sociale e delle pratiche di polizia è costituito da un insieme di rapporti articolati - e problematici - in verticale e in orizzontale: chi scrive si è però trovato a insistere, negli ultimi anni, sulla circolarità dei comportamenti fra popolazione, malavita e polizia e fra le istituzioni nel loro complesso. Circolarità dei comportamenti significa in primo luogo che si assiste - e si è storicamente assistito - a reciproche contaminazioni capaci di modificare gli atteggiamenti dei gruppi, moltiplicando al contempo le occasioni di incontro. Tale contaminazione ha mostrato una continuità circolare, priva di interruzioni, che non può giungere a un compimento finale. Tali meccanismi conducono inevitabilmente a una sovversione radicale dello stereotipo di un controllo sociale monodirezionale e puramente repressivo, forzandolo al contrario su un piano qualitativamente diverso della funzione sociale, delle relazioni di oppressione e di soggezione, insomma di potere. In questa prospettiva, risulta inutile eccedere con le modellizzazioni e con le teorizzazioni delle prassi di polizia, che appaiono al contrario enormemente funziona
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
L. Vergallo
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