I BENI DEGLI DEI. CONSIDERAZIONI SUL REGIME GIURIDICO DELLE 'RES SACRAE' E 'RELIGIOSAE'.
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2017
Citazione:
I BENI DEGLI DEI. CONSIDERAZIONI SUL REGIME GIURIDICO DELLE 'RES SACRAE' E 'RELIGIOSAE' / A. Ramon ; supervisore: L. Gagliardi. DIPARTIMENTO DI DIRITTO PRIVATO E STORIA DEL DIRITTO, 2017 Feb 03. 28. ciclo, Anno Accademico 2015. [10.13130/ramon-alberto_phd2017-02-03].
Abstract:
La presente ricerca di dottorato, dal titolo «I beni degli dei. Considerazioni sul regime giuridico delle res sacrae e religiosae», ha lo scopo di indagare il regime giuridico delle res divini iuris. In particolare, l’ambito di ricerca mira a lumeggiare la condizione di appartenenza, rispettivamente, dei beni degli dei superi e degli dei Mani, nonché la gestione a cui i medesimi erano sottoposti, con un approccio diacronico volto a ricomprendere la riforma del regime classico dovuta alla transizione, avutasi nell’età tardoantica, dalla religione tradizionale romana al cristianesimo.
Con riferimento alle res sacrae, si è proceduto a una ricognizione delle fonti giuridiche e letterarie concernenti il rapporto di pertinenza di codesti beni dedicati alle divinità celesti, oltre che degli orientamenti dottrinali nel tempo sedimentatisi sull’argomento. In seguito, si è tracciato l’ambito di estensione del sacrum, chiarendo gli effetti del rituale della consecratio per lo ius civile. Una volta delimitati i confini della species in esame, si è posta l’attenzione sui passi dei gromatici, in particolare Frontino, concernenti il vincolo di appropriazione dei fondi sacri, prospettando una conclusione volta a disconoscerne la presunta titolarità in capo alla civitas, sostenuta con decisione da Theodor Mommsen, avanzando bensì l’ipotesi che fosse riconosciuto un legame potestativo tra gli dei e le cose a loro dedicate, con l’assegnazione della gestione delle stesse agli organi cittadini. Ipotesi che troverebbe conforto nel regime giuridico desumibile dai passi del Digesto in ordine all’assoluta esclusione delle res sacrae dai rapporti patrimoniali e commerciali tra cives; oltreché nella distinzione, testimoniata soprattutto dalle fonti epigrafiche, tra i beni destinati agli dei (instrumentum) e quelli riservati alle funzioni di culto (ornamentum): una bipartizione che sottintendeva una diversità nel regime di circolazione delle res, dipendente dal loro diverso grado di afferenza al sacro. Esclusa pertanto sia una proprietà pubblica sui beni divini iuris, sia la loro inclusione tra le res nullius, si è cercato di rintracciare i limiti dei poteri gestori esercitati dai rappresentanti della civitas, di ampiezza variabile a seconda che le res sacrae rientrassero nell’una o nell’altra sottospecie. Il tutto dopo aver individuato nuovi argomenti a sostegno della proprietà degli dei: un regime di appropriazione connaturato ai principi della religione tradizionale romana, eclissatosi con il sopraggiungere del cristianesimo. Infatti, a seguito del mutare della religione ufficiale dell’impero, si è assistito al riconoscimento della personalità giuridica alla Chiesa, la quale ha assunto non soltanto la titolarità dei beni di sua pertinenza, ma anche la relativa amministrazione: potere, quest’ultimo, accentuatosi con l’affievolirsi del carattere extracommerciale dei medesimi beni ecclesiastici.
Quanto alle res religiosae, le copiose fonti giuridiche sul tema hanno consentito un’analisi più approfondita del regime giuridico goduto dai beni destinati agli dei dell’oltretomba: sicché sono stati trattati, da un lato, i requisiti sottesi allo iustum sepulchrum; dall’altro lato, i rimedi elaborati dai giureconsulti per i casi di illecita sepoltura. Inoltre, si è cercato di individuare i limiti soggettivi e spaziali del religiosum, analizzando anche il significato rivestito dai rituali funebri nella società romana. Del resto, la condizione di separazione delle res religiosae dagli usi umani si riverberava anche sulla considerazione delle stesse per lo ius civile, la quale assumeva una conformazione comune alle res sacrae, che si manifestava nella esclusione da ogni situazione dominicale e possessoria, nonc
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
religione tradizionale romana; res divini iuris; res sacrae; res religiosae; homo sacer; gromatici veteres; Frontino; bosco sacro; tempio; donaria; lex aedis Furfensis; crimen sacrilegii; sacrilegio; res ecclesiasticae; sepulchrum; funerale; lutto; ius sepulchri; ius mortuum inferendi; sepulchra familiaria; sepulchra hereditaria; actio sepulchri violati; azione popolare; multe sepolcrali; imagines maiorum
Elenco autori:
A. Ramon
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