Data di Pubblicazione:
2015
Citazione:
Salmonellosi non tifoidee: l’anomala distribuzione dei sierotipi in Lombardia / M. Gori, P. Huedo, E. Amato, M. Pontello. ((Intervento presentato al convegno Congresso Nazionale SItI tenutosi a Milano nel 2015.
Abstract:
Introduzione. Tra i sierotipi agenti di salmonellosi non tifoidea (SNT) in Europa, S. Enteritidis rappresenta il primo in ordine di frequenza (39.5%, report EFSA/ECDC 2014), mentre in Italia i dati Enter-Net evidenziano che il sierotipo prevalente è S. Typhimurium (29.4%), seguito dalla sua variante monofasica S. 4,[5],12:i:- (15.5%) e da S. Enteritidis (10.4%). Nell’ultima decade, è stato registrato un significativo aumento degli isolamenti di S. Napoli, attualmente quinto sierotipo più diffuso (4.1%) in Italia ed emergente soprattutto in Lombardia (Graziani et al., 2013), ma non incluso tra i sierotipi top-ten europei.
Metodi. La distribuzione dei sierotipi responsabili di casi di SNT in Lombardia è stata ricavata dall’analisi dei dati raccolti dal sistema di sorveglianza di laboratorio Enter-Net per il periodo 2010-2014.
Risultati. I risultati evidenziano un progressivo aumento degli isolamenti di S. Napoli, che nel 2014, su un totale di 1645 casi di SNT, si è attestata al terzo posto (8.1%), preceduta solamente da S. Typhimurium (15.9%) e da S. 4,[5],12:i:- (40.7%), mentre S. Enteritidis ha subito una drastica riduzione, occupando la quarta posizione (7.2%). La distribuzione dei casi non si è rivelata omogenea, con i più alti valori di incidenza nelle province di Varese, Como e Lecco, dove si è anche osservata una netta stagionalità, con un picco tra giugno e ottobre.
Conclusioni. Lo studio ha evidenziato interessanti differenze nella distribuzione dei sierotipi non solo rispetto al resto d’Europa e alle altre regioni italiane, ma anche all’interno della Lombardia. In particolare, sono emerse la ridotta frequenza di S. Enteritidis e la rilevanza del sierotipo Napoli, che richiede ulteriori indagini per identificare la nicchia ecologica, probabilmente associata all’ecosistema dei laghi prealpini che caratterizzano le province più interessate e che potrebbe essere all’origine della trasmissione all’uomo, sia waterborne che foodborne.
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
M. Gori, P. Huedo, E. Amato, M. Pontello
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