¿SEGNI DISTINTIVI E PUBBLICO DOMINIO: IL RUOLO DELL¿IMPERATIVO DI DISPONIBILITA¿ NELLA REGISTRAZIONE E NELLA TUTELA DEL MARCHIO¿
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2016
Citazione:
¿SEGNI DISTINTIVI E PUBBLICO DOMINIO: IL RUOLO DELL¿IMPERATIVO DI DISPONIBILITA¿ NELLA REGISTRAZIONE E NELLA TUTELA DEL MARCHIO¿ / J. Ciani Sciolla ; tutor: M.S. SPOLIDORO ; coordinatore: S. GIUDICI. DIPARTIMENTO DI DIRITTO PRIVATO E STORIA DEL DIRITTO, 2016 Jan 15. 27. ciclo, Anno Accademico 2014. [10.13130/ciani-sciolla-jacopo_phd2016-01-15].
Abstract:
La filosofia del diritto occidentale, mentre si è ampiamente preoccupata di indagare i fondamenti giustificativi dei diritti di proprietà intellettuale, raramente si è occupata di quelli del loro antagonista concettuale, ovvero del pubblico dominio.
Lo scarso interesse manifestato dalla letteratura scientifica trova plausibile spiegazione nella concezione largamente diffusa che identifica il pubblico dominio nel concetto opposto e contrario di “proprietà”, finendo per cadere nell’equazione che considera una risorsa valorizzabile e meritevole di attenzione e tutela solo ciò che è appropriabile e tratta ciò che non lo è come scarto privo di intrinseco interesse.
Oggi, a questa visione se ne è sostituita un’altra, che vede il pubblico dominio non più come res nullius, ma come res publici iuris, ovvero proprietà collettiva, comune, di tutti.
Riconoscere che sul pubblico dominio insiste un interesse proprietario comune, equivale a dire che ciascun membro della collettività vanta un interesse a rivendicarne la comune proprietà, ovvero ad opporsi a tentativi di loro privata appropriazione.
In relazione al diritto dei marchi tale interesse si contrappone al fenomeno di appropriazione indebita dei segni distintivi che devono considerarsi patrimonio comune, sottratto a qualsiasi diritto di privativa e liberamente disponibile per la collettività.
Il capitolo introduttivo affronta i problemi definitori del pubblico dominio con riferimento alle principali privative industrialistiche, per poi concentrarsi, in particolare, sul rapporto con il diritto dei marchi.
Esso dà conto delle principali iniziative mosse a livello internazionale per studiare le interazioni tra diritto dei marchi e pubblico dominio e si conclude con l’individuazione degli interessi collegati alla salvaguardia di un pubblico dominio ricco ed accessibile e delle minacce a tale interesse, ravvisabili nella tendenza all’espansione e al cumulo delle tutele.
La durata tendenzialmente illimitata del diritto e la revocabilità dello status di pubblico dominio di un segno, caratterizzano il diritto di marchio rispetto alle altre privative industrialistiche per non avere una struttura di per sé favorevole e predisposta alla salvaguardia del dominio pubblico.
Tale limite strutturale è però temperato dal legislatore mediante la previsione di limiti alla possibilità di acquisizione del diritto, nonché alla sua portata una volta acquisito.
I capitoli II e V si occupano dei meccanismi che il diritto dei marchi prevede al fine di garantire spazi di pubblico dominio cui gli operatori del mercato possono liberamente attingere senza perciò interferire con l’area dei diritti di esclusiva dei titolari di marchio.
Il capitolo II, in particolare, si occupa dei meccanismi di salvaguardia del pubblico dominio costituito dai segni esclusi dalla registrazione.
I singoli impedimenti alla registrazione sono presi in esame evidenziandone la scarsa capacità escludente anche alla luce della tendenza all’estensione dell’oggetto della tutela di marchio, evidenziata attraverso una rassegna dei principali marchi-non convenzionali cui negli anni è stata concessa tutela.
Tra tali meccanismi di salvaguardia del pubblico dominio spazio centrale è dedicato al principio dell’imperativo di disponibilità dei segni distintivi. Tale dottrina è stata elaborata dal formante giurisprudenziale tedesco sotto il nome di “Freihaltebedürfnis” (letteralmente “necessità di mantenere libero”) e fatta propria dalla dottrina anglosassone come “right to keep free” e sostiene, almeno nel suo impianto originale, la necessità di subordinare la registrazione di un marchio ad una previa valutazione di opportunità che il segno per cui si domanda tutela debba ri
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
marchio; trademark; pubblico dominio; public domain; imperativo di disponibilità; need to keep free; Freihaltebedürfnis; interesse generale; public interest; WIPO; misappropriation of signs; overprotection; cumulo delle tutele; overlapping; evergreening; deriva monopolistica; espansione della tutela; funzioni del marchio; registrazione di marchio; impedimenti assoluti alla registrazione; capacità distintiva; secondary meaning; volgarizzazione; segni descrittivi; segni generici; segni di uso comune; marchi di forma; trade dress; forme funzionali; functionality; marchi non convenzionali; marchi di colore, color trademark; color depletion theory; marchi olfattivi; smell marks; flavour trademark; marchi sonori; sound marks; slogan; contraffazione di marchio; uso nel commercio; use in commerce; uso in funzione di marchio; trademark use; doppia identità; rischio di confusione; likelihood of confusion; rischio di associazione; marchio che gode di rinomanza; well-known trademarks; dilution; portata del diritto; scope of protection; marchi forti; marchi deboli; libere utilizzazioni; usi atipici; Direttiva; Regolamento sul marchio comunitario; riforma
Elenco autori:
J. CIANI SCIOLLA
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