Data di Pubblicazione:
2014
Citazione:
Il trattamento con onde d’urto focali della sindrome miofasciale del quadrato dei lombi / S. Bianchi, G. Concardi, A.M. Previtera. ((Intervento presentato al 8. convegno Congresso Nazionale Medici in formazione specialistica in Medicina Fisica e Riabilitativa tenutosi a Bologna nel 2014.
Abstract:
Introduzione: La sindrome miofasciale del muscolo quadrato dei lombi rappresenta una causa di lombalgia cronica spesso misconosciuta nella pratica clinica quotidiana. Il trigger point (MTrP) è un’area nodulare di millimetrica contrattura muscolare riconoscibile alla palpazione e in grado di evocare dolore riferito in caratteristiche zone d’irradiazione. Nella sua fisiopatologia è coinvolta una riduzione dell’apporto di ossigeno ematico a livello del tessuto muscolare. Recentemente è stato osservato che le onde d’urto sono in grado di indurre, a livello muscolare, un immediato aumento della produzione locale di ossido nitrico con successiva vasodilatazione e stimolazione della neoangogenesi locale. L'effetto vascolare delle onde d’urto e l'origine ischemica del trigger point sono alla base del razionale dell’impiego di questa tecnologia nel trattamento della lombalgia da attivazione di trigger point miofasciali. In questo studio ci siamo proposti di valutare l'efficacia e la tollerabilità delle onde d'urto focali nel trattamento della lombalgia da attivazione di trigger point miofasciali del muscolo quadrato dei lombi.
Materiali e metodi: Quasi-experimental uncontrolled before-after study svolto tra Marzo 2012 e Dicembre 2013 presso l’U. O. di Riabilitazione Specialistica dell’A. O. San Paolo di Milano.
Sono stati reclutati 47 pazienti (19 femmine e 28 maschi), con un’età compresa tra i 23 e i 67 anni, affetti da lombalgia da attivazione di trigger point miofasciali del muscolo quadrato dei lombi. La terapia con onde d’urto è stata somministrata a livello del trigger point superiore del m. quadrato dei lombi in 3 sedute distanziate l’una dall’altra da un intervallo di 7-11 giorni. E’ stata eseguita un’attenta valutazione clinica prima del trattamento (T1), dopo la terza seduta (T2) e a un mese circa dall’ultima seduta (26-35 giorni) (T3). Le valutazioni comprendevano: raccolta anamnestica, esame obiettivo volto all’individuazione di trigger point attivi a livello del muscolo quadrato dei lombi e somministrazione di: questionario Roland-Morris e Oswestry Disability Index, VAS. Per la terapia è stato utilizzato un generatore di onde d’urto focali di tipo elettro-idraulico con area focale di 40,7 mm2@ -6 dB e di 86,7 mm2 @ 5MPa. Sono stati erogati a seduta 400 colpi (parametri: densità di flusso: 0,14 mJ/mm2, energia totale: 3,4 mJ @ -6db e 5,6 mJ @ 5Mpa) profondità: 1-4 cm, frequenza: 4Hz) per seduta. Colpi totali 1200, pari a circa un'energia totale di 6,72 J @ 5MPa. Per l’analisi statistica, vista la natura dei dati (ranghi) si è fatto ricorso al test non parametrico di Friedman.
Risultati: Le valutazioni (espresse con la mediana dei punteggi ottenuti) a T1, T2 e T3 mostrano un miglioramento statisticamente significativo:
Roland-Morris: T1 (8), T2 (7), T3 (3), p-value 0,002.
Oswestry Disability Index: T1 (10), T2 (8), T3 (5), p-value 0,001.
VAS: T1 (5), T2(4), T3 (2), p-value 0,02.
Conclusioni: I risultati confermano una statisticamente significativa diminuzione del dolore lombare e della disabilità nei pazienti affetti da lombalgia da attivazione di trigger point miofasciali del muscolo quadrato dei lombi trattati con onde d'urto focali. Questa tecnica, dunque, si può proporre come valida alternativa terapeutica in questo tipo di sindromi miofasciali.
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Keywords:
Onde d'urto; Trigger point; Quadrato dei lombi; Lombalgia
Elenco autori:
S. Bianchi, G. Concardi, A.M. Previtera
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