PALEOCEANOGRAPHIC AND PALEOCLIMATICRECONSTRUCTIONS OF THE LATE ALBIAN ¿ EARLYTURONIAN (LATE CRETACEOUS) TIME INTERVAL:FROM AN UNSTABLE TO A STABLE OCEAN
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2014
Citazione:
PALEOCEANOGRAPHIC AND PALEOCLIMATICRECONSTRUCTIONS OF THE LATE ALBIAN ¿ EARLYTURONIAN (LATE CRETACEOUS) TIME INTERVAL:FROM AN UNSTABLE TO A STABLE OCEAN / G. Gambacorta ; tutor: E. Erba ; co-tutor: R. Bersezio ; coordinatore: E. Erba. DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO", 2014 Feb 12. 26. ciclo, Anno Accademico 2013. [10.13130/g-gambacorta_phd2014-02-12].
Abstract:
La Terra durante il Cretaceo (145.5-65.5 Ma) ha sperimentato lunghi periodi di clima caldo con temperature molto più elevate rispetto ad oggi. Il continuo sviluppo di Grandi Province Ignee (LIP) e il riassetto globale dei confini di placca ha portato ad un aumento dei livelli atmosferici di gas serra (CO2 e in alcuni casi CH4) e fasi di limitata circolazione oceanica. Il riscaldamento globale e l'aumento abnorme di CO2 hanno cambiato sensibilmente gli equilibri del ciclo del carbonio, alterando così il ciclo idrologico, la distribuzione dei nutrienti, l'intensità dell’upwelling e la formazione di acque profonde. Il record geologico dell’intervallo di tempo compreso tra il tardo Albiano e il Turoniano basale (~ 104-92 Ma) rappresenta un laboratorio naturale particolarmente intrigante per comprendere i processi fisici, chimici e biologici che hanno agito nel corso di questo periodo, caratterizzato dall’alternarsi di fasi di relativo equilibrio e fasi di alterazione del ciclo del carbonio. L’intervallo tra il tardo Albiano e il Turoniano basale è caratterizzato da tre grandi anomalie geochimiche corrispondenti alle escursioni positive della curva isotopica del carbonio: l’Evento Anossico 1d (OAE1d), l’Evento Cenomaniano Medio (MCE) e l’Evento Anossico 2 (OAE2).
Questo studio, tramite l’integrazione di dati sedimentologici, geochimici (isotopi del carbonio e dell’ossigeno, geochimica inorganica e organica) e ciclostratigrafia ad alta risoluzione, offre un'indagine integrata delle dinamiche paleo-ambientali e climatiche che accompagnarono questi grandi eventi. Particolare enfasi è volta alla comprensione dell’interazione tra i cambiamenti che avvengono nelle acque superficiali e i processi che agiscono sul fondo mare, con lo scopo di meglio definire il comportamento delle masse d'acqua in condizioni ambientali /climatiche estreme.
Come archivi naturali delle passate condizioni oceanografiche e ambientali sono state scelte cinque sezioni pelagiche Tetidee chiave: quattro dal Bacino Umbro-Marchigiano (Furlo, Contessa, Le Brecce, Monte Petrano - Italia centrale) e una dal Bacino di Belluno (Cismon - Italia settentrionale).
La descrizione sedimentologica ad alta risoluzione delle cinque sezioni – dalla scala di terreno fino alla scala microscopica- ha condotto ad una migliore comprensione dei processi fisici che hanno agito sul fondo marino durante la deposizione delle sequenze studiate. La presenza di peculiari strutture e facies sedimentarie indica che la sedimentazione pelagica non è esclusivamente governata dalla decantazione di particelle biogeniche. Correnti di fondo di intensità crescente e calante in modo ciclico ridistribuiscono attivamente i sedimenti presenti, formando facies specifiche e riconoscibili. Al fine di considerare anche questo processo, è stato definito un nuovo modello deposizionale per le contouriti carbonatiche pelagiche.
Nuovi dati isotopici ad alta risoluzione dell’ossigeno e del carbonio sia su carbonato che su materia organica sono stati prodotti per le sezioni del Monte Petrano e del Cismon. Il profilo ad alta risoluzione di δ13C presenta tre escursioni positive in corrispondenza dell’OAE1d, MCE ed OAE2. Inoltre, la correlazione dettagliata con ulteriori profili isotopici editi ed inediti disponibili per le altre sezioni studiate ha permesso di definire con maggiore accuratezza l’inquadramento stratigrafico a scala di bacino.
Importanti variazioni litologiche sono associate alle escursioni isotopiche del carbonio (CIE). Alcuni strati spessi pochi centimetri di scisto nero sono associati all’Evento Pialli (OAE1d) mentre l'impressionante livello Bonarelli è l'espressione litologica dell’OAE2. L’evento MCE costituisce, invece, un enigma più sottile e intriga
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
OAE ; Cenomanian ; isotope stratigraphy ; Bonarelli ; Scaglia ; trace metal enrichments ; anoxia ; black shales ; cyclostratigraphy ; orbital time scale
Elenco autori:
G. Gambacorta
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