Data di Pubblicazione:
2014
Citazione:
LA FALSIFICAZIONE DI STRUMENTI MUSICALI. UN'INDAGINE STORICO-CRITICA / A. Restelli ; tutor: D. Daolmi ; coordinatore: G. Fiaccadori. Università degli Studi di Milano, 2014 Mar 20. 26. ciclo, Anno Accademico 2013. [10.13130/restelli-alessandro_phd2014-03-20].
Abstract:
Falsificare significa attribuire a un manufatto un’identità che non gli appartiene con lo scopo di ottenere un beneficio a proprio vantaggio o a danno di altri soggetti. Nel corso dei secoli la falsificazione ha interessato reperti paletnologici, sculture d’arte contemporanea, ritrovamenti archeologici, documenti, arredi, dipinti, reliquie e altro ancora. Gli strumenti musicali certamente non sono stati risparmiati dal fenomeno, che, anzi, si è dimostrato una vera e propria costante nella storia di questi prodotti. Dai casi più antichi conosciuti risalenti alla metà del Cinquecento, fino a quelli più recenti al principio del nuovo millennio, non si sono registrate pause nella realizzazione di esemplari fasulli e la presenza di contraffazioni, plagi o alterazioni ha interessato pressoché tutti i continenti.
La falsificazione ha potuto prosperare perché ha sempre svolto la funzione essenziale di facilitare la reperibilità di opere molto ricercate ma, per motivi economici o per scarsità di modelli esistenti, difficilmente raggiungibili. In particolare è stata in grado di sfruttare la domanda diffusa di strumenti dalle elevate qualità tecnico-sonore, di reperti antichi provenienti dalle passate civiltà musicali e di beni in cui investire ingenti capitali, concentrando gli interventi sui parametri fondamentali di uno strumento, ossia la sua età, il suo luogo d’origine e l’identità del suo autore.
Dalla comparsa quarant’anni fa del primo studio sistematico sulla figura di Leopoldo Franciolini, l’organologia ha associato la creazione di falsi strumenti musicali a questo antiquario fiorentino in maniera tanto automatica quanto eccessiva. Molti infatti sono stati i responsabili delle pratiche fraudolente in questo settore oltre a Franciolini, attivi prima di lui, dopo di lui e contemporaneamente a lui. Alcuni nomi possono essere citati, come Isaac Ehe, i fratelli Voller, Herny Werro, o Yuko Kanda, ma la verità è che la maggior parte dei falsari è rimasta nell’anonimato.
Infine, se da un lato la falsificazione di strumenti musicali ha conosciuto storicamente un’indubbia espansione, dall’altro però l’interpretazione della natura di falso non può né deve essere forzata. L’inautenticità di uno strumento, difatti, non è garanzia di falsità senza che sia accompagnata dal riconoscimento dell’intento programmatico d’ingannare. Così come la mancata paternità individuale riscontrata per uno strumento non rappresenta un criterio valido per ravvisarne e stabilirne la sofisticazione.
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
strumenti musicali ; falsificazione ; contraffazione ; copia ; Leopoldo Franciolini ; organologia ; musical instruments ; fake ; forgery ; copy ; organology
Elenco autori:
A. Restelli
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