Data di Pubblicazione:
1995
Citazione:
MALATTIA DA CMV: VALUTAZIONE DIAGNOSTICA DI TESTS VIROLOGICI D4 PAZIENTI CON INFEZIONE DA HIV / M. Coen, F. Niero, M. Barbi, S. Binda, C. Magni, F. Milazzo. ((Intervento presentato al 28°. convegno Congresso Nazionale Società Italiana per lo Studio delle Malattie Infettive e Parassitarie tenutosi a Genova nel 1995.
Abstract:
OBIETTIVI: valutare le correlazioni esistenti tra quadri clinici indotti da CMV in pazienti HIV positivi e tests virologici quali ii dosaggio su sangue degli Ag p65 e p72 di CMV nonchè l'isolamento del virus in coltura.
MATERIALi E METODI: abbiamo preso in considerazione 297 tests virologici per la diagnosi di infezione da CMV eseguiti dal giugno 1992 al dicembre 1994 su 215 pazienti HIV positivi (media CD4+=48.3/mmc) non in trattamento anti-CMV. I tests venivano condotti analizzando campioni di leucociti di sangue periferico (PBL) con prove di isolamento in colture di cellule MRC-5 e di determinazione della viremia p72 e dell'antigenemia pp65. Abbiamo quindi suddiviso i tests in tre gruppi in relazione alla presenza (gruppo A), alla comparsa successiva (gruppo S) o all'assenza (gruppo N) di malattia da CMV nei rispettivi pazienti. E' stata diagnosticata in 55 dei 215 pazienti (25.6%) una malattia da CMV al momento del primo test o durante it follow-up.
RISULTATI: sono risultati positivi (positivity della p65 e/o della p72 ek della coltura) 126 dei 297 tests (42.4%); in particolare sono risultati positivi ii 100% dei tests del gruppo A, il 70.4% del gruppo S e it 27,6% del gnppo N. Abbiamo poi analizzato la frequenza di positività di ciascuno dei tre test in ogni gruppo: nel 97.8% dei tests del gruppo A la p65 era positiva, nel 73.9 % la p72 e nel 53.3% la coltura, tuttavia la p65 era positiva anche nel 27.1% dei tests del gruppo N, mentre la p72 e la coltura rispettivamente solo nel 4.9 e 3.5% dei casi. Peraltro solo il 35.5% dei tests positivi alla p65 appartengono al gruppoA: tale percentuale sale all' 80.5% ponendo il limite di positività a 30 cell. / 2x105 PMN. Se consideriamo solo i tests eseguiti in pazienti con meno di 50 CD4+ tale percentuale sale all '88.9%. I valori medi di positivitä della p65 erano di 167 cellule / 2x105 PMN nel gruppo A, di 32.5 nel gruppo S e di 9.1 nel gruppo N; quelli della p72 risultavano rispettivamente di 27.2, 9.9 e 3.5.
CONCLUSIONI:
1) la p65 presenta elevata sensibility (98%) e bassa specificity (68%), che si eleva al 97% se si considerano come positivi solo i valori superiori a 30,
2) la p72 presenta discreta sensibilità (73%) ed alta specificità (92%), che si eleva al 98% considerando come positivi solo i valori maggiori di 10 e al 100% se si restringe ulteriormente campo ai soggetti con T4<50,
3) la coltura, meno sensibile di p65 e p72, non presenta rilevanti vantaggi rispetto alla p72 in termini di specificita.
In condusione l'utilizzazione di p65 e p72 consente di sfruttare la buona sensibilità della prima e l'elevata specificità della seconda. Per la diagnosi di malattia da CMV in atto restano comunque indispcnsabili il criterio clinico e quello istologico.
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
M. Coen, F. Niero, M. Barbi, S. Binda, C. Magni, F. Milazzo
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