Valutazione preliminare del ruolo della paraoxonasi e di altri parametri infiammatori come indicatori di remissione clinica in cani trattati per leishmaniosi
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Data di Pubblicazione:
2011
Citazione:
Valutazione preliminare del ruolo della paraoxonasi e di altri parametri infiammatori come indicatori di remissione clinica in cani trattati per leishmaniosi / G. Rossi, F. Ibba, E. Buffoli, A. Giordano, S. Paltrinieri. ((Intervento presentato al 69. convegno Congresso internazionale multisala SCIVAC tenutosi a Rimini nel 2011.
Abstract:
Scopo del lavoro. A fronte di protocolli diagnostici1 e terapeutici2 consolidati, non è ancora stato standardizzato il protocollo ideale
per il monitoraggio a breve termine dei pazienti trattati per leishmaniosi canina (LCan)(2). Mentre è noto il ruolo prognostico di alcuni
analiti, soprattutto legati alla funzionalità renale, infatti non sono stati definiti né i marker che meglio potrebbero predire in tempi
brevi la risposta alle terapie né la tempistica da seguire per ottenere informazioni precoci in questo senso. La LCan genera una
marcata risposta infiammatoria che si rispecchia nell’iperproteinemia, nell’ipergammaglobulinemia3 e nell’aumento delle proteine di
fase acuta4. Il monitoraggio dell’entità dell’infiammazione nel tempo potrebbe quindi fungere da fattore prognostico, come già dimostrato
per alcune delle proteine di fase acuta5. Tra queste ultime può risultare utile la valutazione dell’attività della paraoxonasi
(PON1) proteina di fase acuta negativa, recentemente studiata nel cane, che riflette non solo lo stato infiammatorio ma anche lo stress
ossidativo che in corso di LCan risulta aumentato6. Questo studio ha lo scopo di valutare in via preliminare, su un campione ridotto
di casi, se le variazioni nel tempo di alcuni marker infiammatori, e in particolare dell’attività di PON1 possono essere utili come indicatori
di remissione clinica nella LCan trattata farmacologicamente.
Materiali e metodi. La casistica comprendeva nove cani di razza ed età variabili, naturalmente infetti da leishmania con differente
sintomatologia e differente gravità. Criteri di inclusione nello studio: diagnosi di LCan confermata tramite test citologici,
sierologici e PCR, assenza di trattamenti antinfiammatori/leishmanicidi prima dell’inclusione nello studio, assenza di altre patologie
interferenti. Al momento dell’inclusione nello studio (T0) sono stati effettuati un esame emocromocitometrico, esami
ematochimici di routine (proteine tot, albumine, colesterolo, trigliceridi, ALP, ALT, GGT, BUN, creatinina, bilirubina tot., amilasi,
glucosio, calcio) ed è stata valutata la proteinuria. Sono stati inoltre indagati i seguenti markers infiammatori: proteina C
reattiva (CRP), PON1, elettroforesi delle sieroproteine. I cani sono stati trattati con antimoniato di N-metilglucamina (100 mg/kg
sc per un mese) e allopurinolo (10 mg/kg bid per os). I markers infiammatori sopra citati sono stati valutati al 3° giorno dall’inizio
della terapia (T1), a una settimana (T2) e settimanalmente per tempi variabili tra 4 (T5) e 6 settimane (T7).
Risultati. Ad eccezione di un paziente, che mostrava una lesione localizzata, tutti i pazienti presentavano sintomi sistemici (linfoadenomegalia,
dimagramento, lesioni cutanee) anche se in nessun caso era presente iperazotemia. Due dei 9 cani non hanno
risposto alla terapia e sono deceduti prima della fine del trattamento mentre in 7 casi è stata osservata una remissione della sintomatologia
intorno alla seconda-terza settimana.
Al momento della diagnosi i soggetti che non hanno risposto alla terapia mostravano una minore attività paraoxonasica, una
maggiore concentrazione di CRP e per quanto riguarda il profilo elettroforetico ipoproteinemia e un minore rapporto A/G dovuto
sia ad ipoalbuminemia che ad aumento delle alfa2 e, in minor misura, delle gamma-globuline. Nei cani che non hanno risposto
alla terapia tali alterazioni restano stabili nel tempo, mentre nei cani che hanno risposto alla terapia si assisteva a una normalizzazione
dell’attività di PON1 dopo 3-7 giorni (ad eccezione di un soggetto con sospetta insufficienza epatica), della concentrazione
di CRP dopo circa 3-4 settimane, e dei parametri elettroforetici dopo circa un mese (solo il rapporto
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
G. Rossi, F. Ibba, E. Buffoli, A. Giordano, S. Paltrinieri
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