Data di Pubblicazione:
2011
Citazione:
Emergenza e riemergenza delle malattie infettive: una prospettiva geografica / F. Pregliasco. ((Intervento presentato al convegno Spoleto scienza 2011: Geografie della salute tenutosi a Spoleto nel 2011.
Abstract:
Si parla di epidemia quando una patologia infettiva di presunta origine virale, batterica o parassitarla, aumen-ta in modo inatteso in un determinato luogo o tempo. Queste epidemie spesso evolvono rapidamente, quando per esempio si tratta di germi a trasmissione respiratoria come nel caso dell'influenza, e pertanto necessitano di una risposta rapida per cercare di limitarne la diffusione. Una situazione di potenziale epidemia si ha quando certe circostanze fanno presumere che un'epidemia possa svilupparsi ovvero:
- presenza di una popolazione suscettibile, ovvero priva di protezione immunitaria;
- introduzione di un agente infettivo nella comunità;
- presenza di una situazione che possa favorire una trasmis-sione su larga scala (per esempio: rete idrica contaminata, presenza di un vettore animale quale la blatta);
Un'emergenza si ha solo quando nell'ambito di un determinato contesto sociale, politico ed economico non si riesce a far fronte con le proprie forze e si richiede la cooperazione estena (per esempio tramite l'Organizzazione Mondiale della Sanità). Le situazioni di emergenza si realizzano quando una o più delle seguenti circostanze acquisisce una rilevanza:
- c'è il rischio di introduzione e diffusione della malattia nella popolazione;
- si presume che si possa verificare un gran numero di casi;
- la malattia è grave o può determinare morte e disabilità;
- c'è il rischio di disgregazione sociale o economica conse-guente alla presenza della malattia;
- le autorità nazionali non sono in grado di controllare in modo adeguato la situazione per carenze nell'organizzazione o nella competenza tecnica/professionale;
- sia necessaria la fornitura di materiali particolari, non usual-mente disponibili (tarmaci, vaccini, reagenti per analisi di laboratorio eccetera);
- c'è il rischio di trasmissione internazionale della malattia.
Le situazioni che possono far precipitare la situazione in un'emergenza cambiano da paese a paese in considerazione della eventuale preesistente endemia nella popolazione (ovvero una patologia presente in modo continuo nella popolazione a un livello stabile, più o meno alto) oppure della non conoscenza della via di trasmissione della patologia (per esempio il virus Ebola).
Per esempio in un'area non endemica un singolo caso confermato di colera è un'emergenza, mentre in aree endemiche diviene emergenza solo una situazione nella quale si osserva un significativo incremento di incidenza di nuovi casi in stagioni inusuali o in focolai multifocali in varie aree geografi-che accompagnate da morti in bambini sotto i 10 anni di età. Determinante quindi l'organizzazione di servizi di emergenza in grado di fronteggiare la situazione e di identificare il microrganismo responsabile e le sue caratteristiche.
Gli agenti infettivi infatti hanno la capacità di riprodursi e di proliferare adattandosi ai cambiamenti dell'ambiente. I virus e i batteri si evolvono rapidamente mediante mutazioni molto più frequenti che negli organismi che si riproducono per via sessuale. Anche i protozoi hanno un rapido tempo di replicazione e una grande variabilità genotipica. Per questo gli agenti infettivi sono una delle storie di maggior successo nell'evoluzione. L'uomo sta comprendendo come l'evoluzione dei microrganismi non possa essere soppressa. Anzi per anni ha ritenuto di aver vinto, o di stare per vincere, la guerra contro le malattie infettive. L'insorgenza di nuove patologie come l'AIDS o il riemergere di altre come la tubercolosi, che da anni era in calo, ha riacceso l'interesse e gli sforzi verso questo specifico ambito della ricerca e assistenza medica. In particolare nella cura e soprattutto nella prevenzione di queste patologie si evidenzia in modo chiaro come gli aspetti sociali e ambie
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Keywords:
malattie infettive ; prevenzione ; epidemiologia
Elenco autori:
F. Pregliasco
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