Il volontariato ospedaliero: la relazione con lo staff medico, il paziente e i suoi familiari. La prospettiva dell'infermiere
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Data di Pubblicazione:
2011
Citazione:
Il volontariato ospedaliero: la relazione con lo staff medico, il paziente e i suoi familiari. La prospettiva dell'infermiere / C. Ripamonti, M. Gallucci, M. Lusignani, G.F. Rodanini, S. Bocceda. ((Intervento presentato al convegno Conferenza sulla Comunicazione per la Salute 2011 tenutosi a Milano nel 2011.
Abstract:
La prospettiva dell’infermiere
Introduzione
Il significato di ad-sistere, stare vicino dell’uomo all’uomo , fondamento della storia dell’assistenza infermieristica , ha rappresentato nel tempo la più intima essenza della professione. Diversi sono stati gli attori della complessa scena assistenziale e ciascuno ha individuato la propria sfera di azione integrandola a quella di altri costituendo un gruppo di cura e di supporto teso ad aiutare la persona a soddisfare i propri bisogni . Le relazioni che si sono create all’interno e intorno al gruppo curante e di supporto costituiscono ancora argomento di dibattito nella letteratura e diversi problemi connessi risultano insoluti.
Infermiere e volontario: la reciproca percezione dei ruoli e le relazioni
Claxton-Oldfield, nel 2008 , individua i servizi che i volontari svolgono includendo il supporto sociale, emotivo, informativo , spirituale, di sollievo, fisico e al lutto, e identifica quattro problemi comuni che si riscontrano . Fra questi l’inappropriata utilizzazione, il ritardato coinvolgimento nella malattia,la percezione di essere sottovalutati e di non poter fare di più per aiutare il paziente e la famiglia. Altri studi, successivamente, compiono indagini fra le infermiere per individuare la percezione che esse hanno del ruolo del volontario rispetto alle attitudini, alle conoscenze , ai compiti, al valore attribuito, alle informazioni mediche acquisite, all’opportunità di inserimento nelle riunioni , al ruolo di collegamento fra gli attori rilevando e riportando i cambiamenti delle condizioni del paziente. In definitiva le infermiere ritengono che queste attitudini e compiti attribuiti possano rendere più facile il loro lavoro rafforzando l’importanza della collaborazione interprofessionale. Ciononostante, nella pratica clinica permangono problemi aperti quali la difficoltà di inserimento del volontario nelle riunioni cliniche e organizzative , la distanza mantenuta fra i diversi ruoli , la scarsa comunicazione, il mancato apprezzamento e supporto, la non conoscenza del ruolo e delle responsabilità. Questi problemi generano nel volontario insoddisfazione, senso di abbandono e isolamento.
Conclusioni
Le percezioni che infermieri e volontari hanno dei loro ruoli e delle relazioni sono positive sebbene con alcuni limiti. Si rende necessaria maggiore formazione al ruolo e al lavoro integrato da parte di entrambi.
Bibliografia
1. Wilson P. Hospice volunteer training: making the experience more meaningful. Am J Hosp Palliat Care. 2000;17(2):107-110.
2. Claxton-Oldfield S, Claxton-Oldfield J. What coordinators of palliative care volunteers in New Brunswick have to say about their programs, themselves, and their program management practices. J Volunt Adm. 2005:23(3):30-35.
3. Claxton-Oldfield S., Hastings E., Claxton-Oldfield J.,, Nurses' Perceptions of Hospice Palliative Care Volunteers AM J HOSP PALLIAT CARE 2008 25: 169
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Keywords:
volontariato; team curante;
Elenco autori:
C. Ripamonti, M. Gallucci, M. Lusignani, G.F. Rodanini, S. Bocceda
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