Lo studio del polimorfismo di geni candidati per il contenuto in grasso del latte : uno strumento di valorizzazione delle popolazioni caprine autoctone?
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Data di Pubblicazione:
2010
Citazione:
Lo studio del polimorfismo di geni candidati per il contenuto in grasso del latte : uno strumento di valorizzazione delle popolazioni caprine autoctone? / B. Coizet, E. Milanesi, L. Nicoloso, P. Crepaldi. ((Intervento presentato al convegno BIOD - Coltivare la biodiversità : Agricoltura, foreste e territorio : conservare, innovare, pianificare tenutosi a Milano nel 2010.
Abstract:
Uno dei caratteri qualitativi più rilevanti nella produzione del latte è rappresentato dalla
componente lipidica che influenza alcune importanti caratteristiche tecnologiche ed organolettiche,
quali consistenza, colore e sapore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, contribuendo a
determinarne il valore di mercato. Il territorio alpino italiano ospita numerose razze caprine
soprattutto nelle aree marginali, data la grande frugalità e rusticità di questi animali, spesso in
allevamenti a conduzione famigliare come forma di integrazione al reddito. Conoscere la variabilità
genetica che le razze autoctone presentano per caratteri produttivi che influenzano il successo
economico dell’allevamento può costituire uno strumento di valorizzazione delle specificità di razza
e della variabilità conservata nelle razze autoctone rispetto alle più cosmopolite e migliorate. A tale
scopo, nell’ambito del progetto SelMol finanziato dal Mipaf sono state analizzate alcune regioni di 5
geni candidati per il contenuto in grasso del latte. Il ruolo dei 5 geni scelti è brevemente descritto
di seguito: Acetil CoA carbossilasi 5 (ACACA), implicato nella biosintesi degli acidi grassi; Fatty
acid synthase (FASN) che svolge un ruolo centrale nella lipogenesi; Lipoprotein lipase (LPL),
responsabile dell’idrolisi dei trigliceridi in acidi grassi liberi nel latte; Diacilglicerolo acil transferasi 1
(DGAT1), che catalizza l’ultima reazione chiave nella biosintesi dei trigliceridi e Stearoyl CoA
denaturasi (SCD), implicato nelle variazioni di acido linoleico coniugato (CLA) nel latte dei
ruminanti. Sono stati individuati 25 polimorfismi di singolo nucleotide. Gli SNP individuati sono stati
quindi genotipizzati in un campione di 348 animali appartenenti alle tre razze autoctone Bionda
dell’Adamello (n. 35), Orobica (n.87) e Valdostana (n.32), e alle 2 razze cosmopolite Saanen (84) e
Camosciata delle Alpi (110). Per 23 di questi sono stati ottenuti i dati di genotipizzazione e sono
state eseguite le analisi per diversi parametri genetici. Nelle 5 razze prese in considerazione l’Fst
medio (+D.S.) per i 23 SNP studiati è risultato pari a 0,055+0,0019. Il gene che presenta l’Fst
medio più alto nelle 5 razze considerate è FASN che per i 7 SNP individuati presenta valori pari a
0,0837+0,009, seguito da DGAT1 con un valore pari a 0,0509+0,005 per i 4 SNP studiati e dai
gene ACACA e LPL rispettivamente con 4 SNP ed un valore pari a 0,048+0,004 e 2 SNP con un
valore pari a 0,047545+0,001. Il gene che presenta il valore di Fst più basso è SCD che per i suoi
6 SNP ha fatto registrare un valore pari a 0,0018+0,001.
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In generale quindi non è presente una forte variabilità fra le razze per questi SNP, anche se l’Fst
medio è maggiore nelle razze autoctone rispetto alle due cosmopolite Saanen e Camosciata delle
Alpi (Fst=0.05 e Fst=0.02). Inoltre va rilevato che uno SNP sul gene DGAT1 e 4 SNP sul gene
FASN risultano candidati per essere sotto selezione positiva nelle 5 razze considerate.
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Keywords:
Capra hircus ; lipidi ; latte ; SNP
Elenco autori:
B. Coizet, E. Milanesi, L. Nicoloso, P. Crepaldi
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