Legionella pneumophila e ambienti nosocomiali : monitoraggio ambientale in nove strutture di lungodegenza del Nord Italia
Abstract
Data di Pubblicazione:
2010
Citazione:
Legionella pneumophila e ambienti nosocomiali : monitoraggio ambientale in nove strutture di lungodegenza del Nord Italia / M. Consonni, M. Tesauro, A. Bianchi, F.E. Pregliasco, M.G. Galli - In: Diritto alla Salute: il nuovo Milione della Sanità Pubblica / Società italiana di Igiene medicina preventiva e sanità pubblica. - [s.l] : Iniziative sanitarie, 2010 Oct. - pp. 512-513 (( Intervento presentato al 44. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica tenutosi a Venezia nel 2010.
Abstract:
Obiettivi:
Evidenziare situazioni di rischio per la presenza di Legionella pneumophila nelle acque sanitarie e intervenire con opportuni trattamenti, allo scopo di tutelare la salute di pazienti lungodegenti.
Materiali e metodi:
A partire dal 2004, ogni tre mesi, sono stati effettuati campionamenti di acqua calda sanitaria, in una struttura lombarda che garantisce cure a disabili mentali in regime residenziale e diurno. Negli anni successivi (2008-2010) i controlli sono stati estesi anche alle altre 8 filiali appartenenti alla stessa fondazione e ubicati in Lombardia (4), Piemonte (1) e Liguria (3). La modalità di campionamento e la metodologia di analisi seguite sono indicate nelle “Linee Guida per la prevenzione ed il controllo delle legionellosi” nazionali, integrate dalle lineeguida regionali.
Risultati:
Le percentuali di positività a Legionella pneumophila (sia sierogruppo 1 che 2-14) e le concentrazioni variano enormemente da sede a sede. In Lombardia, presso la sede 1, 102 punti campionati su 320 (32,9%), sono positivi (concentrazioni >100UFC/L) con valori massimi di 17.000 UFC/L. La sede 2 ha l’8,4% di positività (8/95, massimo 4.000 UFC/L), la sede 3 il 20,5% (8/39, massimo 10.000 UFC/L), la sede 4 il 30,8% (8/26, massimo 10.000 UFC/L), mentre la sede 5, appena inaugurata, è risultata finora negativa (0/14). In Liguria, la sede 6 presenta 4 campioni positivi su 9, con valori massimi di 600 UFC/L, la sede 7 ha presentato concentrazioni massime crescenti fino a 10.000 UFC/L e l’86,7% di campioni positivi (13/15), mentre la sede 8, dedicata al soggiorno marino e monitorata nella sola stagione estiva del 2009 è risultata positiva in 2 campioni su 5 con valori massimi di 5.000 UFC/L. La sede piemontese ha il 48% di positività (12/25) e valori massimi di 2000 UFC/L.
Conclusioni:
La sorveglianza ambientale ha permesso di evidenziare la colonizzazione da parte di Legionella pneumophila nell’acqua calda e di programmare gli interventi di contenimento della carica.
In particolare nella sede 1, oltre alla manutenzione ordinaria dell’impianto idrico, sono stati effettuati iperclorazione shock e aumento della temperatura in mandata rivelatisi efficaci solo nel breve termine. Dal 2006, si è deciso di applicare il trattamento a biossido di cloro, che ha determinato l’abbattimento delle cariche in tutti i punti, tranne in alcune eccezioni ma con valori entro i limiti. Avvalendosi dell’esperienza nella sede 1, si è deciso di estendere il trattamento a biossido di cloro anche nelle sedi 3 e 4 in Lombardia e 7 in Liguria, che presentavano criticità, ottenendo finora buoni risultati nel controllo della carica di Legionella pneumophila.
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Elenco autori:
M. Consonni, M. Tesauro, A. Bianchi, F.E. Pregliasco, M.G. Galli
Link alla scheda completa:
Titolo del libro:
Diritto alla Salute: il nuovo Milione della Sanità Pubblica