Gli enunciati performativi nel testo giuridico inglese : la prospettiva linguistica

Il saggio ha come oggetto la codificazione linguistica della performatività nel testo giuridico, che viene studiata nell’inglese in una prospettiva di confronto con l’uso italiano. Nella discussione emerge che, diversamente da quanto originariamente indicato da Austin in How to Do Things with Words, l’enunciazione della performatività nel testo normativo è un fatto linguistico di notevole complessità, che si realizza non solo attraverso l’uso di forme verbali alla prima persona dell’indicativo presente, come inizialmente indicato in quel testo, ma anche attraverso forme diverse che ne costituiscono una variante grammaticale, ed inoltre mediante tutta una serie di altre forme linguistiche di per sé dotate di un valore fondamentale di altro tipo, ma potenzialmente atte ad acquistare valore performativo nella statuizione giuridica e normativa in virtù del contesto. Viene inoltre dimostrato che in inglese nelle forme verbali più spesso utilizzate per l’espressione della performatività – le perifrasi con il modale shall o le voci del presente indicativo – si verifica un’oscillazione tra valore deontico e valore performativo, sicché la differenza tra le due valenze non è identificabile attraverso alcuna “spia” morfo-sintattica, né lessicale, ma è affidata a criteri esclusivamente pragmatici. Un fatto che si rileva mutatis mutandis anche in italiano, dove comportamento analogo si individua per le forme verbali al presente indicativo. In conclusione al saggio, grazie a uno studio di caso relativo a testi di Statutes inglesi varati nel corso di tre decenni viene anche evidenziata un’interessante evoluzione delle convenzioni e consuetudini della stesura legislativa nell’ordinamento inglese proprio in relazione alla codificazione della performatività.