Data di Pubblicazione:
2023
Citazione:
Olea europaea: storia, simbologia e tradizioni d’uso / M. Bottoni, C. Giuliani, F. Milani, G. Fico. ((Intervento presentato al 3. convegno Olea europaea - Terza giornata di studio sulle piante officinali: Il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Erboristiche incontra gli studenti : 3 ,arzo tenutosi a Milano nel 2023.
Abstract:
“E come a messagger che porta ulivo/ tragge la gente per udir novelle/e di calcar nessun si mostra schivo […]” (Purgatorio, II, 70-72). Simbolo di pace e portatore di buone notizie, l’olivo è da sempre protagonista della storia delle popolazioni mediterranee, per le quali ha assunto una peculiare valenza bio-culturale.
Sin dall’antichità alla pianta furono attribuiti diversi significati simbolici: fu consacrata alla Dea della Saggezza Atena, la quale, nell’atto di be-nedire gli uomini, colpì con la sua lancia una roccia, da cui sarebbe poi nato il primo albero d’olivo; un ramo era posto sugli altari per chiedere la protezione degli dèi; l’olio era usato come combustibile per lampade o spalmato sul corpo di eroi e atleti; una corona di foglie d’olivo e un’ampolla d’olio offerti ai vincitori delle Olimpiadi; le foglie a decora-zone di monete; l’intera pianta a simbolo religioso ed elemento rituale liturgico. Al contempo, la specie cominciò ad acquisire rilievo economico e nell’ambito della medicina popolare: studi paleobotanici fanno risalire le prime coltivazioni di Olea europaea L. a 6000-7000 anni fa in Medioriente, nelle antiche Persia e Mesopotamia, per lo più a scopo commerciale, mentre con la civiltà Minoica l’olio cominciò ad essere impiegato per scopi curativi (Hashmi et al., 2015).
Ad oggi, l’uso tradizionale di O. europaea in ambito terapeutico è diffuso in tutto il Mondo.
In Giappone, le foglie sono indicate in caso di problemi gastro-intestinali e l’olio essenziale ottenuto dalle stesse impiegato in caso di costipa-zione e problemi epatici, mentre la medicina tradizionale tunisina prescrive l’uso delle foglie in caso di gengiviti e otiti. Negli Stati Uniti, l’olio d’oliva è assunto oralmente in caso di ipertensione, agitazione, come lassativo e vermifugo. Tipico di Marocco, Iran e Grecia è l’impiego orale del decotto di foglie essiccate o dei frutti per il trattamento di ipertensione, diarrea, infezioni delle vie respiratorie e urinarie, problemi gastro-intestinali e come detergente del cavo orale, mentre l’olio ottenuto dai frutti è indicato per prevenire la perdita di capelli (Hashmi et al., 2015).
In Italia, fonti storiche del XVI-XVIII secolo riportano l’uso dell’olio d’oliva per il trattamento di mal di denti, mal di gola, screpolature e scotta-ture cutanee, febbre, problemi gastro-intestinali (Milani and Fico, 2021).
L’infuso delle foglie fresche è impiegato per le sue prominenti proprietà antinfiammatorie, mentre l’olio essenziale dei frutti è assunto oralmente per il trattamento di calcolosi renale, o applicato esternamente per scottature, reumatismi e per promuovere la circolazione. La tintura ottenuta dalle foglie è assunta a scopo febbrifugo o destinata all’uso esterno come emolliente (Hashmi et al., 2015).
Inoltre, in ambito cosmetico, l’olio è impiegato per la produzione di saponi, nell’artigianato come combustibile per lampade, e il legno è lavorato per creare oggetti d’arredamento (Hashmi et al., 2015; Cornara et al., 2014; Guarrera et al., 2005).
Infine, in ambito alimentare, olio e olive risultano tra i protagonisti della dieta mediterranea, arricchendola di sostanze benefiche per prevenzione e mantenimento di una buona salute. Una tradizione, questa, in vigore da sempre: “[…] Quivi al servigio di Dio mi fe’ sì fermo/ che pur con cibi di liquor d’ulivi/ lievemente passava caldi e geli/ contento ne’ pensier contemplativi” (Paradiso, XXI, 113-117).
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
M. Bottoni, C. Giuliani, F. Milani, G. Fico
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