Data di Pubblicazione:
2023
Citazione:
Orto Botanico G.E. Ghirardi: l’oliveto che non ti aspetti / G. Fico, M. Bottoni, F. Milani, D. Boni, C. Giuliani. ((Intervento presentato al 3. convegno Olea europaea - Terza giornata di studio sulle piante officinali : 3 marzo tenutosi a Milano nel 2023.
Abstract:
Gli Orti botanici sono veri e propri musei viventi, a cielo aperto. Hanno lo scopo di sviluppare iniziative volte alla valorizzazione delle co-noscenze del patrimonio culturale vegetale, con particolare attenzione alla conservazione delle piante. Sono poli di ricerca e didattica e rappresentano per l’ambito territoriale in cui sono immersi oasi verdi di alto valore ricreativo, oltre a punti di riferimento importanti grazie alle diverse attività educative e sociali.
Nel corso del tempo la loro funzione ha subito trasformazioni successive in base alle esigenze dei diversi periodi storici. In Italia, i primi Orti botanici accademici furono fondati a metà del Cinquecento (Pisa nel 1544, Padova e Firenze nel 1545) per arricchire e rendere pratica la didattica relativa alle discipline che affrontavano, più o meno direttamente, lo studio del mondo vegetale (Botanica, Medicina, Farmacia).
Erano questi gli “Orti dei Semplici”, giardini dedicati alla coltivazione di specie officinali, all’interno dei quali si avviarono, tra l’altro, le prime attività di ricerca e di diffusione delle conoscenze botaniche.
Dopo la scoperta dell’America, per accogliere le piante provenienti dal Nuovo Mondo, questi luoghi divennero giardini di acclimatazione.
A partire dalle grandi rivoluzioni industriali di metà Ottocento, il pianeta ha iniziato a subire processi d’inquinamento irreversibili che hanno ge-nerato l’attuale situazione di allarme ambientale e la vertiginosa ridu-zione di molti ecosistemi naturali.
Per tali ragioni è stato necessario ridefinire le funzioni degli Orti botanici in relazione alla pressante necessità di conservare la biodiversità del pianeta. Attualmente, secondo la definizione del BGCI (Botanic Gardens Conservation International), un Orto botanico è “un’istituzione aperta al pubblico che conserva una collezione di piante vive per promuovere: conservazione della biodiversità vegetale, ricerca, attività divulgative e attività didattiche”.
L’importante missione di salvaguardia della flora è realizzata attraverso l’elaborazione e la sperimentazione di tecniche efficaci di conservazione ex situ di piante vive e di semi, e in situ attraverso lo studio della ve-getazione, interventi di restauro e di ripopolamento.
L’attività di ricerca scientifica è per lo più legata allo studio della biologia, della fisiologia e della genetica di specie vegetali sottoposte a tutela al fine di garantirne la conservazione.
Le collezioni sono utilizzate anche per attività didattico-divulgative rivolte a vari tipi di pubblici e, in particolare, alle scolaresche, in modo da promuovere una partecipazione consapevole ed emotiva in merito all’importanza del mondo vegetale.
L’Orto Botanico G.E. Ghirardi di Toscolano Maderno (BS), riconosciuto Raccolta museale da Regione Lombardia, nasce nel 1964 come Sta-zione botanica sperimentale della casa farmaceutica milanese SIMES (Società Italiana Medicinali e Sintetici), per volere del suo proprietario, Giordano Emilio Ghirardi, allo scopo di coltivare specie officinali, di difficile reperimento, principalmente a principi attivi cardioattivi e antitumorali. Alla scomparsa del fondatore, nel 1991, l’Orto è stato donato all’Università degli Studi di Milano. Diretto dal 2003 dalla Prof. Gelsomina Fico, oggi l’Orto afferisce al Dipartimento di Scienze Farmaceutiche ed è partner della Rete degli Orti Botanici della Lombardia.
L’area entro cui ricade l’Orto si configura come antico oliveto.
La ricerca storico-documentale ha consentito di attestare l’afferenza di tale area alla proprietà storica Visintini/Religione, azienda agricola ante litteram, gestita a partire dal XIII secolo da una comunità di monaci domenicani. La presenza di olivo è documentata a
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
G. Fico, M. Bottoni, F. Milani, D. Boni, C. Giuliani
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