Carcinoma prostatico clinicamente insignificante: confronto con le risultanze anatomopatologiche dopo prostatectomia radicale
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Data di Pubblicazione:
2008
Citazione:
Carcinoma prostatico clinicamente insignificante: confronto con le risultanze anatomopatologiche dopo prostatectomia radicale / A. Del Nero, E. Itri, C. Guerrer, B. Mangiarotti, F. Longo, P. Bernardini, I. Kartalas Goumas, G. Cordima, V. Inneo, Y. Hussein, E. Montanari. ((Intervento presentato al 81. convegno Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia tenutosi a Roma nel 2008.
Abstract:
La diffusione di protocolli di sorveglianza attiva nel carcinoma prostatico rende fondamentale un corretto
inquadramento dell'aggressività biologica e dell'estensione della neoplasia prostatica a livello bioptico.
In quest'ottica la positività per neoplasia in un singolo prelievo bioptico rappresenta ancora adesso
una problematica clinica argomento di controversia. Abbiamo valutato retrospettivamente nella
nostra casistica l'esito anatomopatologico di quei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale dopo
biopsia prostatica con un solo prelievo positivo per neoplasia.
MATERIALI E METODI:
Dall'aprile 2004 al dicembre 2007 sono stati sottoposti a prostatectomia radicale 185 pazienti. I pazienti
con biopsia positiva in un singolo core sono stati stratificati in 3 gruppi a seconda della lunghezza del
core neoplastico: <0,5mm, compreso tra 0,5 e 1mm, >1mm e comparati con la risultanza anatomopatologica.
L'estensione della neoplasia è stata valutata con il metodo VEPC ( Visual Estimate of the Percent
of Carcinoma ) con attribuzione di valori percentuali dell'estensione della neoplasia in rapporto alla
ghiandola in toto.
RISULTATI:
Il numero medio di prelievi è stato pari a 10,82 ( range : 624 ).
In 45 pazienti (24,3%) era presente alla biopsia prostatica 1 singolo focus neoplastico. In tabella 1 sono
rappresentate le caratteristiche cliniche dei pazienti con 1 singolo focus neoplastico e dei pazienti con
positività bioptica multipla. I due gruppi non hanno evidenziato differenze statisticamente significative.
L'upgrading globale e' risultato pari a 29,4%.
In tabella 2 è riportata l'associazione tra estensione della lesione neoplastica alla biopsia ed upgrading
ed estensione finale della lesione. La frequenza dell'upgrading incrementa al diminuire dell'estensione
della lesione bioptica, mentre la VEPC diminuisce al diminuire della lesione bioptica.
1 Focus npl Età (SD) Lungh.bio(mm) Vol. P(cc) PSA PSAD
SI 66.27 (5.37) 148.5 (51.07) 56.61 (39.08) 8.89 (5.24) 0.20 (0.13)
NO 65.56 (5.97) 152.5 (42.85) 47.05 (32.42) 9.22 (7.02) 0.21 (0.19)
Tabella 1
Lunghezza focus neoplastico N° pazienti Upgrading VEPC media
< 0.5 mm 13 43.1% 6.4%
0.51 mm 9 44% 10%
> 1 mm 23 39.1% 10.4%
Tabella 2
CONCLUSIONI:
La presenza di un singolo focus neoplastico alla biopsia prostatica non predice con significativa affidabilità
l'estensione ed il grado di aggressività della neoplasia prostatica. E' da rimarcare come in circa
il 40% dei casi il grado finale della lesione si è dimostrato più elevato, con VEPC media pari a circa il
circa il 10% dell'intera ghiandola prostatica per le lesioni neoplastiche di lunghezza superiore a 0,5 mm
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
A. Del Nero, E. Itri, C. Guerrer, B. Mangiarotti, F. Longo, P. Bernardini, I. Kartalas Goumas, G. Cordima, V. Inneo, Y. Hussein, E. Montanari
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