Si propone una riflessione sul multiforme carattere “moderno” del progetto del Danteum, affidato da Mussolini, alla fine del 1938, a due nomi di punta del razionalismo architettonico, Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni. Visioni estetiche, ambizioni politico-culturali della committenza, slanci mistici e nazionalistici, retorica neoromana si intrecciano a suggestioni provenienti dalla fertile pubblicistica coeva sulla Commedia, delineando un complesso scenario in cui, attraverso il forte omaggio a Dante, il “moderno” esprime sia una ricerca di ampio consenso, sia il gesto “d’autore” dell’artista novecentesco.
Si propone una riflessione sul multiforme carattere “moderno” del progetto del Danteum, affidato da Mussolini, alla fine del 1938, a due nomi di punta del razionalismo architettonico, Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni. Visioni estetiche, ambizioni politico-culturali della committenza, slanci mistici e nazionalistici, retorica neoromana si intrecciano a suggestioni provenienti dal
Periodo di svolgimento dell’iniziativa:
Febbraio 15, 2021 -