"Per rooming-in intendiamo la compresenza del neonato nella stanza della mamma nei giorni che seguono il parto" - spiega la Professoressa Cetin. "Così la madre lo può attaccare al seno o prendere semplicemente in braccio in ogni momento, indipendentemente dagli orari prestabiliti per le poppate, ormai superati. Questa pratica serve a favorire l'allattamento e il contatto fisico. Oms e Unicef promuovono la pratica del rooming-in... Il contatto tra madre e figlio, che si realizza sia a livello epidermico che visivo immediatamente dopo la nascita, dovrebbe continuare offrendo alla madre la possibilità di tenere sempre il bambino con sé'.''
Periodo di svolgimento dell’iniziativa:
(novembre 3, 2020 - )