Data di Pubblicazione:
2009
Citazione:
Peines humaines et peines divines. Théodicée et droit de punir dans la pensée de Leibniz / G. Mormino - In: L' idee de theodicee de Leibniz a Kant: heritage, transformations, critiques / [a cura di] P. Rateau. - Stuttgart : Franz Steiner, 2009. - ISBN 9783515093514. - pp. 37-50
Abstract:
Lo studio propone la tesi che l'aspetto aporetico della filosofia morale leibniziana sia costituito da una sottovalutazione del problema dell'intersoggettività. I Saggi di teodicea accordano pochissimo spazio al male che gli uomini commettono gli uni verso gli altri, concentrandosi piuttosto sul tema dell'infrazione della legge. I peccati, come Leibniz scriveva già nella lettera a Wedderkopf del 1671, non sono un male per il mondo ma unicamente per colui che li commette; per il filosofo tedesco il male morale si situa propriamente nella relazione tra Dio e l'anima, non nel contesto della comunità umana. In tale prospettiva teologica è dunque ammissibile una concezione retributivistica della giustizia. Nella vita associata, viceversa, egli sostiene, in modo più conforme al pensiero giusnaturalistico, l'importanza di una giustizia correttiva, il cui obiettivo è l'utilità comune.
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Elenco autori:
G. Mormino
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Titolo del libro:
L' idee de theodicee de Leibniz a Kant: heritage, transformations, critiques