INVESTIGATION OF THE OPPOSING EFFECTS OF ENVIRONMENTAL FACTORS ON THE PREDISPOSITION TO ARTERIAL THROMBOSIS IN A MOUSE MODEL CARRYING THE HUMAN BDFNVAL66MET POLYMORPHISM
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2019
Citazione:
INVESTIGATION OF THE OPPOSING EFFECTS OF ENVIRONMENTAL FACTORS ON THE PREDISPOSITION TO ARTERIAL THROMBOSIS IN A MOUSE MODEL CARRYING THE HUMAN BDFNVAL66MET POLYMORPHISM / L. Sandrini ; tutor: D. Baldassarre ; co-tutor: S. S. Barbieri ; coordinatore: A. L. Catapano. DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE MEDICHE E MEDICINA TRASLAZIONALE, 2019 Dec 11. 32. ciclo, Anno Accademico 2019. [10.13130/sandrini-leonardo_phd2019-12-11].
Abstract:
Background: Nonostante il progresso nella comprensione dei meccanismi cellulari e molecolari e gli avanzamenti nel campo della prevenzione e dei trattamenti delle malattie cardiovascolari, queste rimangono ancora la principale causa di mortalità e morbidità a livello mondiale. È interessante notare come fattori di rischio ambientale, quali stress, depressione e ansia, siano stati recentemente inclusi accanto ai classici fattori di rischio tradizionali data la loro capacità di modulare l’insorgere e la progressione delle malattie cardiovascolari ed influenzare la risposta alle terapie. In questo contesto si inserisce il nuovo settore della cardiologia comportamentale il cui obiettivo è quello di arrivare a comprendere e approfondire la conoscenza della patofisiologia alla base delle malattie cardiovascolari legate alla sfera comportamentale nonché sviluppare strategie di intervento efficaci al fine di modificare gli stili di vita e i comportamenti ad alto rischio, riducendone così l’impatto sui pazienti. La letteratura degli ultimi anni ha dimostrato come l’esercizio fisico risulti una valida strategia di trattamento a livello clinico risultando efficace sia per il trattamento delle patologie psicosociali che di quelle cardiovascolari. In particolare, è stato osservato come la famiglia di proteine dette neurotrofine sia coinvolta nei processi patofisiologici a carico sia del sistema nervoso che di quello cardiocircolatorio. Tra le neurotrofine, il brain-derived neurotrophic factor (BDNF), ed in particolare il polimorfismo a singolo nucleotide denominato BDNFVal66Met, si sa essere associato a malattie neuropsichiatriche, ansia, maggiore suscettibilità allo stress e recentemente ad una maggior predisposizione alla trombosi arteriosa associata a infarto acuto del miocardio, nonché con disturbi del comportamento alimentare e obesità. Obiettivo dello studio: L’obiettivo del presente studio è stato quello di mettere in evidenza l’impatto che l’interazione tra la presenza dell’allele Met e fattori ambientali positivi, come l’esercizio fisico, o negativi, come lo stress cronico, può avere rispetto al rischio di sviluppare trombosi arteriosa. Risultati: Il modello murino knock-in per il polimorfismo umano BDNFVal66Met rappresenta un buon modello per lo studio delle patologie che questa mutazione genera nell’uomo. Topi omozigoti per l’allele Met (BDNFMet/Met) sono stati da noi utilizzato per mostrare come l’esercizio fisico spontaneo sia in grado di indurre cambiamenti positivi nella morfologia del tessuto adiposo e ridurre l’infiammazione locale. Questi effetti positivi potrebbero essere alla base della riduzione del fenotipo pro-trombotico osservato in questo modello murino. Inoltre, dati in vitro sostengono il ruolo del Pro-BDNFMet nella capacità di modulare l’adipogenesi in linea con quanto osservato nel tessuto adiposo epididimale dei topi BDNFMet/Met. In topi eterozigoti per l’allele Met (BDNFVal/Met), lo stress sub-cronico è risultato sufficiente per smascherare il fenotipo pro-trombotico portando all’innalzamento del numero e della funzionalità delle cellule del sangue e dell’espressione di fattori chiave per il processo trombotico a livello arterioso. Conclusioni: Questo studio dimostra un’importante interazione tra fattori ambientali positivi o negativi e l’allele Met del BDNF in relazione alla modulazione della trombosi arteriosa. Studi sull’uomo saranno necessari al fine di confermare questa interazione gene-ambiente e comprovare la possibilità di prendere in considerazione l’interazione al fine di mettere in atto migliori strategie di trattamento clinico del rischio trombotico in pazienti recanti il polimorfismo in oggetto.
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Keywords:
brain-derived neurotrophic factor; stress; arterial thrombosis
Elenco autori:
L. Sandrini
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