Data di Pubblicazione:
2016
Citazione:
Nuove terapie per l’epatite C nei pazienti nefropatici cronici / F. Fabrizi, P. Messa. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 33:4(2016 Jul), pp. 1-11.
Abstract:
Gli studi effettuati nell’ultima decade hanno evidenziato il ruolo sfavorevole che svolge l’infezione da virus dell’epatite C sulla sopravvivenza dei pazienti nefropatici (particolarmente i pazienti in dialisi ed i portatori di trapianto renale). In aggiunta, l’infezione da virus dell’epatite C sembra essere associata ad un aumentato rischio di nefropatia cronica nella popolazione adulta generale. Pertanto, c’è urgente bisogno di terapie antivirali efficaci e sicure in questi pazienti. Recenti studi randomizzati e controllati hanno mostrato che la terapia antivirale basata su interferone peghilato e ribavirina può essere efficace (frequenza della risposta virale protratta, circa il 70%), e ben tollerata quando è usata da medici esperti in pazienti appropriati. Da qualche anno è iniziata la commercializzazione dei farmaci ad azione anti-virale diretta nella popolazione adulta con funzione renale normale, ma l’uso di questi farmaci nei nefropatici cronici è ancora allo stato iniziale. Sono stati negli ultimi mesi pubblicati alcuni studi; il primo ha riguardato il trattamento antivirale di HCV nei pazienti (n=224) con malattia renale cronica (CKD stadio 4/ 5) che hanno ricevuto terapia con grazoprevir (inibitore di HCV NS3/4A) ed elbasvir (inibitore di HCV NS5A) per 12 settimane. La frequenza di SVR12 è stata pari a 94.3% (115/122); nessuno dei pazienti del gruppo di studio ha interrotto precocemente la terapia antivirale per eventi avversi. Il secondo studio riguarda la combinazione antivirale 3D (ombitasvir/paritaprevir/ritonavir/dasabuvir con e senza ribavirina) che è stata somministrata a 20 pazienti con malattia renale cronica (CKD, stadio 4/5, genotipo 1), la frequenza di SVR12 era 90% (18/20). Non sono stati riportati eventi avversi che hanno necessitato un’interruzione precoce della terapia antivirale. Esistono inoltre alcuni studi preliminari riguardo la terapia antivirale sofosbuvir/simeprevir (n=38) in pazienti con malattia renale cronica di stadio 4/5; la frequenza di SVR12 era 89% (34/38). Altri studi clinici, di fase 2 o 3, basati sui farmaci ad azione antivirale diretta sono in corso. In conclusione, i nuovi farmaci ad azione anti-virale diretta promettono di eradicare l’infezione da virus dell’epatite C nei pazienti con insufficienza renale. Restano da chiarire alcuni punti cruciali quali il costo dei nuovi farmaci, che è un problema non trascurabile anche per i paesi industrializzati. Anche le interazioni tra farmaci sono un argomento di rilevanza clinica visto che i pazienti nefropatici cronici hanno una frequenza elevata di co-morbilità.
Tipologia IRIS:
01 - Articolo su periodico
Keywords:
Antiviral Agents; Clinical Trials as Topic; Hepatitis C; Humans; Renal Insufficiency, Chronic
Elenco autori:
F. Fabrizi, P. Messa
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