L¿APPLICAZIONE GIURISPRUDENZIALE DELL¿ART. 21-OCTIES, COMMA 2, L. N. 241/90: MITI NAZIONALI E REALTÀ EUROPEE A CONFRONTO
Tesi di Dottorato
Data di Pubblicazione:
2018
Citazione:
L¿APPLICAZIONE GIURISPRUDENZIALE DELL¿ART. 21-OCTIES, COMMA 2, L. N. 241/90: MITI NAZIONALI E REALTÀ EUROPEE A CONFRONTO / I. Martella ; tutor: L. S. Bertonazzi ; coordinatore: D. U. Galetta. DIPARTIMENTO DI DIRITTO PUBBLICO ITALIANO E SOVRANAZIONALE, 2018 Mar 22. 30. ciclo, Anno Accademico 2017. [10.13130/martella-ilaria_phd2018-03-22].
Abstract:
L’attività di ricerca svolta nella presente tesi di dottorato riguarda l’art. 21-octies, co. 2, l. n. 241/90.
Partendo dalla constatazione che tanto si è detto e scritto in materia per cercare di individuare e schiarire le problematiche interpretative e applicative sottese all’applicazione della disposizione in esame, è apparso utile, da un punto di vista teorico e pratico, esaminare, ad un decennio dalla sua entrata in vigore, come la norma trovi concreta applicazione all’interno dell’ordinamento nazionale e quali problematiche in concreto sorgano nel diritto vivente.
Per questo motivo, il lavoro di ricerca è, nella prima parte, di tipo empirico (Capitolo I), con il duplice obiettivo di individuare, attraverso l’analisi della casistica giurisprudenziale in materia: a) il campo di applicazione della norma (avanzando anche una ricostruzione interpretativa del trattamento processuale del difetto di motivazione e di competenza); b) le modalità attraverso le quali il giudizio di causalità viene svolto per accertare l’assenza o meno di alternative decisorie al contenuto dispositivo del provvedimento impugnato e la configurazione del rapporto che ne deriva tra giudice e amministrazione.
La ricerca si è poi estesa alla casistica giurisprudenziale europea in tema di giudizio di causalità sulle violazioni di forme sostanziali (Capitolo II). Dall’indagine è emerso che la struttura processuale europea non si connota in senso necessariamente più garantista rispetto a quella propria del nostro ordinamento nazionale e che non sembra possibile ricavare principi o regole che, se trasposte a livello nazionale, precluderebbero l’operatività del giudizio di causalità di cui all’art. 21-octies, co. 2, l. n. 241/90, così come applicato dalla giurisprudenza amministrativa nazionale. Siffatta conclusione è stata avvalorata dall’analisi di alcune recenti sentenze, rese su rinvii pregiudiziali coinvolgenti l’art. 21-octies, co. 2, l. n. 241/90 (e disposizioni di legge con contenuto equivalente), con riferimento alla violazione sia del diritto di difesa procedimentale sia dell’obbligo di motivazione delle decisioni.
Un ulteriore spunto di riflessione è stato ricavato dalla comparazione con il sistema olandese (capitolo III), grazie all’analisi del percorso di riforme di recente ivi affrontato per individuare un giusto equilibrio tra tutela delle garanzie procedurali e ricerca di una maggiore efficienza sia dell’azione amministrativa sia della tutela giurisdizionale, all’interno di un quadro retto dal principio di legalità e di separazione dei poteri.
I dati empirici raccolti sul versante nazionale ed europeo sono infine inquadrati e coordinati in un impianto teorico più ampio (Capitolo IV) per valutare se i timori variamente avanzati nel tempo dalla dottrina nazionale, anche in punto di compatibilità dell’art. 21-octies, co. 1, l. n. 241/90 con la Costituzione e la CEDU, esibiscano o meno, ad oggi, un’effettiva consistenza e per proporre, de iure condendo, strumenti processuali che consentano al giudice amministrativo nazionale di utilizzare al meglio le potenzialità insite nell’art. 21-octies, co. 2, l. n. 241/90, nell’ottica del rispetto del principio di separazione dei poteri e di effettività della tutela.
Tipologia IRIS:
Tesi di dottorato
Elenco autori:
I. Martella
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