Data di Pubblicazione:
2015
Citazione:
La Riforma Dini vent’anni dopo : promesse, miti, prospettive di policy. Un’introduzione / M. Jessoula, M. Raitano. - In: POLITICHE SOCIALI. - ISSN 2284-2098. - 2:3(2015 Dec), pp. 365-382. [10.7389/81761]
Abstract:
Sono trascorsi ormai vent’anni da quando, nel 1995, fu approvata la riforma Dini, che rivoluzionò il sistema pensionistico italiano sostituendo il tradizionale
metodo di calcolo retributivo con quello contributivo. Questo numero monografico di Politiche Sociali coglie l’occasione di tale anniversario per una
valutazione della riforma e, più in generale, per avviare una riflessione sullo stato del sistema pensionistico italiano due decenni dopo l’avvio del processo
di ridisegno dell’architettura dello stesso – con la riforma Amato (1992-93), primo importante provvedimento di contenimento della spesa e avvio della
trasformazione in senso multi-pilastro del sistema di tutela della vecchiaia – e di cambiamento della logica del pilastro pubblico, con la riforma Dini.
In effetti, vent’anni possono apparire un periodo troppo breve per offrire una valutazione di una riforma pensionistica, specie se si considera che
gli schemi previdenziali sono istituzioni che dispiegano gli effetti su un lungo arco temporale, collegando diverse generazioni, e soprattutto che il metodo
contributivo è stato previsto andare a regime in modo estremamente graduale, applicandosi integralmente solo a coloro che hanno iniziato a lavorare nel 1996. Tuttavia, a ben vedere, una serie di ragioni sostengono l’utilità di una riflessione approfondita.
In primo luogo, non si può fare a meno di notare che, rispetto alle scelte politiche, vent’anni rappresentano una sorta di era geologica, come è evidente
dal fatto che tra la cosiddetta «grande riforma» espansiva del sistema pensionistico del 1969 e la riforma Dini trascorsero «soltanto» 26 anni.
In secondo luogo, appare utile interrogarsi su come il sistema delineato dalla riforma del 1995 sia in grado di rispondere a una serie di cambiamenti e
criticità, per certi versi inattesi dal legislatore dell’epoca, che hanno investito il sistema economico italiano, quali la continua flessibilizzazione del mercato
del lavoro, la sostanziale stagnazione dei livelli retributivi e, ultima ma non meno importante, la recente e prolungata fase di recessione.
In terzo luogo, come richiamato poc’anzi, alla riforma Dini si sono succeduti altri sei importanti interventi legislativi1, che hanno modificato il quadro
sia del sistema pensionistico pubblico – agendo in primo luogo sui requisiti di accesso al pensionamento – sia degli schemi complementari a capitalizzazione. E non sempre, o meglio, raramente, i provvedimenti successivi si sono rivelati coerenti tra loro. La grande recessione e la crisi del debito sovrano del 2011 hanno, infine, rappresentato una giuntura critica rispetto all’evoluzione delle regole previdenziali in Italia. Infatti, da un lato hanno rafforzato il «vincolo esterno» esercitato dalla pressione congiunta di Unione Europea e mercati finanziari, su cui si sofferma il contributo di David Natali in questa Special Issue; dall’altro, tale «salto quantico» nella porosità dell’arena pensionistica rispetto alle pressioni internazionali-sovranazionali ha indotto il governo
Monti a intervenire sulle regole previdenziali adottando procedure decisionali – azione unilaterale del governo e rapidità dell’intervento – e con effetti
distributivi – specialmente a svantaggio di lavoratori anziani e pensionati – di fatto sconosciuti nei due decenni precedenti (Jessoula 2013).
Se osservati nella prospettiva di quanto appena detto, vent’anni appaiono allora un periodo di tempo sufficientemente lungo da giustificare sia
una valutazione della rivoluzione «copernicana» della riforma Dini – e più in generale del sistema pensionistico italiano – rispetto a una serie di obiettivi
di politica pensionistica ed economica, che più o meno esplicitamente ci si prefi
Tipologia IRIS:
01 - Articolo su periodico
Keywords:
pensioni; riforma; Italia; valutazione; sostenibilità; adeguatezza; equità
Elenco autori:
M. Jessoula, M. Raitano
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