Data di Pubblicazione:
2009
Citazione:
Il Bovaro del Bernese : analisi etnografica e della consanguineità / S.P. Marelli, E. Colombo, M. Polli, L. Guidobono Cavalchini. ((Intervento presentato al 7. convegno The Bernese mountain dog health towards a new horizon : International symposium tenutosi a Padenghe sul Garda nel 2009.
Abstract:
Le razze canine sono il risultato della selezione artificiale attuata dall’uomo. Mentre la selezione naturale privilegia una riproduzione che conservi il corredo genetico dei soggetti meglio adattati ad un determinato ambiente, la selezione artificiale finalizzata al raggiungimento di obiettivi zootecnici, morfologici e funzionali ha favorito la trasmissione del patrimonio genetico di quei soggetti che si distinguevano per caratteristiche fenotipiche peculiari, spesso lontane dal normotipo ancestrale della specie. La genetica di popolazione studia l’ereditarietà dei caratteri in gruppi di individui. La popolazione considerata è quella mendeliana: un gruppo di soggetti interfertili con un insieme di geni comune (pool genetico) durante l’evoluzione. La legge su cui si fonda la genetica di popolazione è quella di Hardy-Weinberg che descrive come, in una popolazione sufficientemente numerosa, non sottoposta a forze selettive e in cui gli accoppiamenti avvengano in modo assolutamente casuale (random mating), le frequenze geniche (informazione genetica) non variano da una generazione alla successiva, la popolazione viene definita in equilibrio (Pagnacco, 2005). La selezione andando a limitare la casualità degli accoppiamenti, modifica le frequenze alleliche col passare delle generazioni in quanto solo gli animali scelti come riproduttori potranno trasmettere i loro geni alle generazioni successive. Nell’allevamento del cane di razza l’uomo si sostituisce alle forze evolutive naturali al fine di ottenere nelle nuove generazioni quei caratteri obiettivo di selezione descritti negli standard delle varie razze canine. I caratteri per cui si seleziona, con base genetica quindi, sono soggetti a variazione ed evoluzione. La selezione naturale continua ad esprimersi anche nelle specie allevate dove spesso si contrappone a quella artificiale esercitata dall’uomo. Tutte le scelte di selezione sono ascrivibili a tre sistemi di accoppiamento: inbreeding, linebreeding e outcrossing. L’inbreeding (consanguineità) viene definito come l’accoppiamento tra individui strettamente imparentati, più tecnicamente come l’accoppiamneto tra individui più strettamente imparentati rispetto alla media della popolazione di appartenenza (Beauchamp, 2002). Il concetto di consanguineità è legato matematicamente a quello di parentela: quest’ultima viene definita geneticamente come la porzione di geni in comune tra due animali (Pagnacco, 2005). La consanguineità riferita ad un solo individuo indica la percentuale di geni allo stato omozigote per discendenza mendeliana che ci sia aspetta siano presenti nel suo genotipo, ovvero quei geni che derivano da un gene di un antenato comune ai due genitori dell’individuo (Pagnacco, 1995). Il linebreeding prevede comunque l’accoppiamento tra individui con un certo grado di parentela e geneticamente parlando si tratta comunque di inbreeding ma con intensità minore; in questo caso il grado di parentela tra i soggetti accoppiati risulta più lontano. Può essere definito come out cross l’accoppiamento di soggetti senza antenati comuni, alcuni considerano l’assenza di parentela in cinque generazioni (Beauchamp, 2002). Possiamo considerare il pool genetico delle popolazioni canine come ristretto e caratterizzato da livelli di consanguineità variabili (Willis, 1989). Il motivo per cui l’allevatore ricorre ad accoppiamenti in consanguineità è la fissazione di caratteristiche ritenute positive (geni allo stato omozigotico), d’altra parte la perdita di eterozigosi causa il declino delle performance medie degli animali. Una conseguenza negativa della consanguineità è la maggior probabilità di espressione di geni recessivi che allo stato eterozigote risultano innocui ma che in omozigosi possono
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
S.P. Marelli, E. Colombo, M. Polli, L. Guidobono Cavalchini
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