Elettrodi a diffusione di gas per idrodealogenazione elettrocatalitica su argento di composti organici volatili policlorurati
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Data di Pubblicazione:
2007
Citazione:
Elettrodi a diffusione di gas per idrodealogenazione elettrocatalitica su argento di composti organici volatili policlorurati / A. Vertova, G. Aricci, C. Locatelli, C. Pirola, S. Rondinini. ((Intervento presentato al convegno G.E.I. Giornate dell’elettrochimica italiana – E.R.A. Elettrochimica per il recupero dell’ambiente tenutosi a Cagliari nel 2007.
Abstract:
Elettrodi a diffusione di gas per idrodealogenazione elettrocatalitica su argento di composti organici volatili policlorurati.
Alberto Vertova,* Gabriele Aricci, Cristina Locatelli, Carlo Pirola, Sandra Rondinini
Dipartimento di Chimica Fisica ed Elettrochimica, via Golgi 19 – 20133 Milano
*e-mail: alberto.vertova@unimi.it
Gli alogenuri organici volatili rappresentano una delle categorie di inquinanti organici più difficilmente trattabili per la loro elevata tossicità. Queste sostanze essendo dotate di forte resistenza a trattamenti fisici, chimici e biologici si accumulano facilmente nell’ambiente e possono entrare a far parte della catena alimentare.[1] Grande importanza assume quindi lo studio di metodi validi, efficaci ed economicamente sostenibili per la degradazione di tali substrati. Tra i diversi tipi di trattamenti, i processi riduttivi sono particolarmente interessanti perché i prodotti finali ottenibili sono idrocarburi a basso peso molecolare, ad esempio il metano. In particolare, i processi di degradazione riduttiva elettrolitica su elettrodi a base di argento dei composti citati costituisce un processo innovativo molto promettente.[2]
In questa presentazione vengono discussi i risultati di un processo elettroriduttivo con Gas Diffusion Electrode (GDE) a base di argento su molecole organico modello quali il triclorometano e l’1,1,1-tricloroetano, alimentate alla cella tramite un gas inerte.
Lo studio ha previsto due tipi di prove: misure potenziodinamiche, per caratterizzare i GDE in diversi ambienti di reazione; elettrolisi preparative, per verificare il meccanismo di reazione tramite l’analisi dei prodotti gassosi in uscita dalla cella. Nel secondo caso si è proceduto sia con l’impiego di una cella divisa che con cella indivisa, ponendo particolare attenzione all’elettrolita utilizzato.
La degradazione elettroriduttiva del CHCl3 ha portato prevalentemente a metano e in misura minore a prodotti di parziale dealogenazione; nel caso del’1,1,1-tricloroetano il prodotto principale è etano, con tracce di etene e di prodotti di parziale dealogenazione.
[1] C. Costentin, M. Robert, J.M. Seveant, J. Am. Chem. Soc., 125 10729 (2003)
[2] G. Fiori, S. Rondinini, G. Sello, A. Vertova, M. Cirja, L. Conti, J. Appl. Electrochem. , 35 363 (2005)
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
A. Vertova, G. Aricci, C. Locatelli, C. Pirola, S. Rondinini
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