Il fattore tempo pre-operatorio nella chirurgia ripartiva della frattura di femore: una meta-analisi con risvolti clinici e organizzativi
Articolo
Data di Pubblicazione:
2010
Citazione:
Il fattore tempo pre-operatorio nella chirurgia ripartiva della frattura di femore: una meta-analisi con risvolti clinici e organizzativi / A. Piatti, P.L. Moja, L. Germagnoli, C. Ricci, G. Virgili, G. Salanti, F. Auxilia, G. Banfi. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - 2010:3 Suppl.(2010), pp. 443-443. ((Intervento presentato al 44. convegno Congresso Nazionale SITI : Diritto alla salute : il nuovo Milione della sanità pubblica tenutosi a Venezia nel 2010.
Abstract:
OBIETTIVI: La mortalità per frattura di femore è stimata attorno al 5-10%
entro 1 mese dall’intervento chirurgico e al 12–37% dopo 1 anno.Il legame
tra tempestività dell’intervento chirurgico e mortalità è in discussione: i risultati degli studi pubblicati in letteratura sono eterogenei e discordanti.
Per superare il limite intrinseco dei singoli studi è stata eseguita una
revisione sistematica. Obiettivi. Valutare l’associazione tra tempo d’attesa per la chirurgia riparativa della frattura di femore e mortalità e incidenza ulcere da decubito.
MATERIALI: Disegno: Revisione sistematica e meta-analisi; Fonti: Medline, Embase, CINAHL, Cochrane Library; Metodi. Inclusi gli studi (studi controllati randomizzati,di coorte e caso-controllo) che hanno esplorato l’associazione tra tempo d’attesa per la chirurgia di frattura di femore e la mortalità senza
restrizioni d’età, sesso, comorbidità e setting di cura. Due revisori hanno
valutato la qualità degli studi (scala Newcastle-Ottawa scale).I risultati
sono stati sintetizzati nelle mete-analisi dividendo gli studi in diversi sottogruppi ed è stata esplorata l’eterogeneità degli studi con le tecniche di meta-regressione e funnel plot.
RIASSUNTO: La ricerca bibliografica ha portato all’inclusione di 32 studi di
cui 11 condotti in Europa, 12 negli USA, 4 in Canada e i restanti in altri
Paesi. 13 hanno un disegno prospettico, 18 retrospettivo e uno è un RCT.
L’analisi principale sui 32 studi comprende un totale di 181195 pazienti
sottoposti a chirurgia, con 34448 decessi. La maggior parte degli autori
considera un cut-off di 24-48 ore. I soggetti sottoposti a chirurgia precoce
hanno un minor rischio di morire rispetto a coloro sottoposti alla chirurgia in tempi successivi (OR=0.73,IC 95%, 0.66- 0.80, P<0.0001). I risultati delle meta-analisi degli studi prospettici aggiustati per i fattori confondenti sono sovrapponibili alla meta-analisi globale principale. Il risultato per le ulcere da decubito è sovrapponibile: coloro che erano operati tempestivamente avevano un minor rischio (OR 0.50, IC 95%,0.39-0.63).
CONCLUSIONI: L’allungarsi del tempo preoperatorio sembra risultare come
un fattore prognostico sfavorevole, associato ad un’elevata mortalità nei
pazienti con frattura di femore. Questi dati sono quanto mai importanti nella realtà italiana in cui i tempi d’attesa prima dell’operazione sono ancora
molto elevati. Le strategie per risolvere i ritardi nell’erogazione delle cure di questi pazienti dovrebbero essere rafforzate e sostenute. La chirurgia in tempi brevi non dovrebbe essere intesa come una corsa contro il tempo per operare il paziente il prima possibile, ma dovrebbe garantire che la maggior parte dei pazienti siano operati entro uno o due giorni.
Tipologia IRIS:
01 - Articolo su periodico
Elenco autori:
A. Piatti, P.L. Moja, L. Germagnoli, C. Ricci, G. Virgili, G. Salanti, F. Auxilia, G. Banfi
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