Data di Pubblicazione:
2010
Citazione:
Capre domestiche e migrazioni dell’uomo : i marcatori AFLP raccontano / M. Pellecchia, R. Negrini, L. Colli, F. Chegdani, P. Crepaldi, E. Nicolazzi, P. Ajmone Marsan. ((Intervento presentato al convegno BIOD - Coltivare la biodiversità : Agricoltura, foreste e territorio : conservare, innovare, pianificare tenutosi a Milano nel 2010.
Abstract:
Nell’ambito del progetto di ricerca europeo “Econogene” (www.econogene.eu), che aveva come
oggetto lo studio della diversità biologica di capre e pecore a livello transnazionale e paneuropeo,
sono state studiate 55 popolazioni (razze) di capre domestiche, allevate con metodi tradizionali in
18 nazioni dall’Iran al Portogallo, e una popolazione di egagri proveniente dai monti dell’Iran.
I 1682 esemplari sono stati genotipizzati mediante 3 combinazioni di primer altamente
polimorfiche, producendo 102 marcatori nucleari AFLP. Le relazioni genetiche tra le diverse
popolazioni sono state evidenziate attraverso l’Analisi Fattoriale delle Corrispondenze (AFC). Per
definizione, i componenti dell’AFC sono tra loro indipendenti, e quindi lungo i diversi assi sono
rappresentati gli effetti di eventi indipendenti che hanno plasmato il genoma delle capre
domestiche.
Sono stati presi in considerazione i primi 3 assi, che spiegano rispettivamente il 16,2%, il 7,1% e il
6,3% dell’inerzia complessiva. Ciò che si evince dall’analisi è:
i) le razze domestiche allevate in Iran e nel Vicino Oriente (Turchia, Cipro, Giordania e Arabia
Saudita) sono geneticamente più simili agli egagri che alle razze europee;
ii) le popolazioni europee si ripartiscono in un gruppo alpino-centro-europeo e in un gruppo
mediterraneo, comprendente le popolazioni allevate nelle regioni che si affacciano sul Mar
Mediterraneo;
iii) le razze alpine (con poche eccezioni), le capre sarde e l’antica popolazione inselvatichita di
Montecristo fanno cluster con le popolazioni allevate in Iran.
La suddivisione delle 56 popolazioni in tre grandi gruppi geografici - Nord Europa, Mediterraneo,
Vicino e Medio Oriente - è confermata anche dall’analisi bayesiana condotta con il software
Structure.
Tali evidenze sperimentali sono state discusse sulla base di dati geologici e archeologici,
concentrando l’attenzione sulla Mezzaluna Fertile e sulle aree montuose iraniane (ove le capre
selvatiche vennero addomesticate), e sul periodo neolitico allorquando si innescò la colonizzazione
del continente europeo da parte degli agricoltori e dei pastori.
Nel genoma delle razze ircine, dopo più di 11.000 anni dagli eventi di domesticazione, permangono
evidenti i segni delle due vie lungo le quali si compì la colonizzazione dell’Europa: via mare, con
rotte di piccolo cabotaggio a sud; via terra a nord, forse passando nelle pianure a oriente del Mar
Nero.
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Più debole, ma ancora rilevabile, il legame che accomuna le razze locali alpine e le popolazioni
insulari sarde e di Montecristo alle capre dell’Iran: gli antichi segnali genetici di una provenienza
comune sono rimasti confinati solo nelle zone più marginali dell’areale europeo, in enclavi
geografiche ben definite, al riparo da incroci e meticciamenti.
Dunque la storia dell’uomo e delle sue migrazioni può essere ricostruita studiando il genoma dei
suoi “compagni di viaggio”: un ulteriore, valido motivo per conservare la diversità biologica degli
animali domestici.
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Keywords:
capra ; Capra hircus ; Capra aegagrus ; AFLP ; biodiversità ; migrazioni neolitiche
Elenco autori:
M. Pellecchia, R. Negrini, L. Colli, F. Chegdani, P. Crepaldi, E. Nicolazzi, P. Ajmone Marsan
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