La tracciabilità molecolare come strumento di valorizzazione del patrimonio caprino dell’Arco Alpino Lombardo
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Data di Pubblicazione:
2010
Citazione:
La tracciabilità molecolare come strumento di valorizzazione del patrimonio caprino dell’Arco Alpino Lombardo / L. Nicoloso, B. Coizet, N. Negrini, P. Crepaldi. ((Intervento presentato al convegno BIOD - Coltivare la biodiversità : Agricoltura, foreste e territorio: conservare, innovare, pianificare tenutosi a Milano nel 2010.
Abstract:
La salvaguardia delle popolazioni caprine autoctone dell’arco Alpino Lombardo può trovare nella
valorizzazione dei prodotti monorazza una spinta economica in grado di offrire agli allevatori un
riconoscimento economico dei loro prodotti si pensi ai formaggi caprini monorazza e alla
valorizzazione della produzione del capretto o del violino di capra. Nel nostro Paese infatti sono più
di 150 i prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP), con Indicazioni Geografiche Protette
(IGP) e oltre 4000 i Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Per garantire l’origine di un prodotto e
proteggere questa tipicità si utilizzano sistemi di etichettatura e tracciabilità. La possibilità di
affiancare a questi metodi, un sistema di tracciabilità molecolare può permettere di costruire un
sistema completo con una forte ricaduta sulla valorizzazione e promozione dei prodotti monorazza
e sulla salvaguardia della biodiversità in zootecnia.
L’individuazione di polimorfismi di singolo nucleotide (SNP), per la loro alta frequenza nel genoma
e la possibilità di automazione, in geni candidati potenzialmente selezionati in modo divergente
nelle diverse razze, come i geni del colore del mantello, può essere molto utile per la messa a
punto di pannelli di marcatori per la tracciabilità di razza.
Allo scopo di identificare un pannello di SNP in geni del colore nella specie caprina per tracciare le
principali razze allevate nell’Arco Alpino Lombardo sono state analizzate cinque razze: la Bionda
dell’Adamello, la Camosciata delle Alpi, l’Orobica, la Saanen e la Verzaschese.
La fase di individuazione degli SNP ha previsto l’amplificazione di regioni di 28 geni del colore in 2
animali per ciascuna delle razze analizzate e ha portato all’individuazione di 52 SNPs.
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Tra questi 31 SNP indipendenti localizzati in 21 geni sono stati utilizzati per i test di assegnazione
di 159 animali appartenenti alle 5 razze.
Per le analisi sono stati utilizzati i software STRUCTURE2.2 e GeneClass2. Si sono considerati tre
parametri: i) la percentuale di animali correttamente assegnati; ii) la probabilità di assegnazione e
iii) la specificità. Il software STRUCTURE2.2 ha permesso di assegnare il 99% degli animali alla
razza di origine utilizzando le informazioni di popolazione, mentre i 3 algoritmi implementati nel
software GeneClass2 hanno permesso di assegnare in media l’86% degli animali. La probabilità
media di assegnazione è risultata maggiore del 94% con una specificità in media di 0.89. In
particolare, la razza Orobica è risultata quella meglio assegnata con tutti gli individui assegnati
correttamente con STRUCTURE2.2 e il 97% con GeneClass2. Considerando entrambi i software
utilizzati, per la Bionda dell’Adamello in media il 91% degli animali è stata assegnata
correttamente, per la Camosciata l’88%, per la Saanen il 90% e per la Verzaschese l’89%.
In conclusione, gli SNPs individuati presentano un buon potere discriminante e formano un
pannello con buona capacità di assegnazione di razza.
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Keywords:
Capra hircus ; SNPs ; geni del colore ; tracciabilità molecolare
Elenco autori:
L. Nicoloso, B. Coizet, N. Negrini, P. Crepaldi
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